Avevano taglieggiato i titolari di esercizi commerciali siti tra Aversa, Lusciano e Parete, chiedendo il pizzo in occasione delle “feste comandate”, tra cui il Natale. Oggi, dopo un processo celebrato con rito abbreviato, il Gup li ha condannati a pene che arrivano fino a sette anni di reclusione. Questo l’epilogo della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti sette esponenti del clan dei Casalesi, riconducibili alla fazione Bidognetti. Gli esattori si presentavano ai commercianti richiedendo un contributo per i detenuti del clan dei Casalesi, applicando sconti o disponendo pagamenti tramite cene gratis quando gli esercenti non erano in grado di cedere le somme pretese.
Queste le condanne emesse: sette anni e quattro mesi e due anni sono stati inflitti rispettivamente a B. I. e R. C., entrambi residenti a Lusciano. Per gli aversani C. D. S. e G. T. sono arrivate sentenze per quattro anni e otto mesi e sei anni di reclusione. Tre anni sono stati inflitti a F. P., residente a San Cipriano d’Aversa, sei anni ad A. V. e quattro anni, infine, a G. D. A. Tra i condannati, l’unico a beneficiare della sospensione della pena è stato R. C., mentre è stato rinviato a giudizio G. B., che ha scelto la via del rito ordinario.

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