I carabinieri della stazione di Poggiomarino, nel Napoletano, hanno denunciato un quarantatreenne di Scafati, tra l’altro già noto alle forze dell’ordine, per la violazione della normativa sulla tutela dell’ambiente. L’indagato aveva creato una vera e propria discarica abusiva, coperta con teli e pannelli installati lungo tutto il perimetro dell’area. La scoperta è avvenuta alle prime ore del mattino, quando alcuni militari in servizio di perlustrazione, insospettiti dall’odore acre diffuso nell’aria, hanno individuato quale fonte dei miasmi un appezzamento di terreno sito ai margini del parco fluviale della Longola. Oltre la recinzione erano stoccati illecitamente rifiuti speciali e comuni. Nel cumulo di macerie sono state oltretutto rinvenute carcasse di macchine operatrici, componenti di motori con ancora i residui di combustibile, pneumatici ed altro materiale. Sul posto è intervenuto, per i rilevamenti, il personale dell’Arpac Campania e dell’Asl Na3 Sud. L’intera area, estesa per circa 1000 metri quadrati, è stata sequestrata.
Qualche chilometro a nord di Poggiomarino, a Sant’Anastasia, lo scorso febbraio, 30 unità appartenenti ai carabinieri del corpo forestale, con il supporto della guardia di finanza e dell’esercito, coadiuvati dai tecnici dell’Arpac, attraverso l’operazione denominata “Action day”, hanno sequestrato ben 17mila metri quadrati di porzioni di territorio adibite a discariche per l’accumulo e il deposito di scarti di lavorazione industriale derivanti da attività illecite. Durante l’operazione condotta dalla Prefettura di Nola, che ha messo a setaccio i territori dei comuni di Sant’Anastasia, Cercola, Volla e Casalnuovo, sono state sequestrate ben 8 attività imprenditoriali che hanno portato alla denuncia di 15 persone e al sequestro di 33 veicoli. I reati contestati vanno dalla gestione allo smaltimento illecito di rifiuti fino all’esercizio abusivo della professione.
Solamente sul territorio anastasiano furono sequestrate ben tre autofficine abusive, una grossa autocarrozzeria per tir e autoarticolati e un centro per riparazione pneumatici. All’interno delle aree poste sotto sequestro sono state rinvenute carcasse di vetture abbandonate, pezzi di carrozzeria, pneumatici, motori dismessi, componenti meccaniche ed elettroniche ad alto rischio ambientale, il tutto non tracciato e abbandonato agli agenti atmosferici, oltre a sostanze estremamente pericolose quali oli esausti, solventi e vernici tossiche smaltite illecitamente.
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