Gli agenti di polizia della squadra mobile di Napoli, con il supporto della tenenza dei carabinieri di Cercola, nell’ambito di un’operazione congiunta coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, questa mattina hanno arrestato un uomo e denunciato altri due per aver compiuto, in complicità tra loro e a vario titolo, azioni di natura estorsiva nei confronti di un esercizio commerciale di Pollena Trocchia, terminate poi con un attentato esplosivo.
In particolare, stando agli indizi e alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, i tre sospettati avrebbero predisposto e coordinato un pericoloso attentato dinamitardo consumatosi nel corso della notte dello scorso cinque settembre 2019 presso un’attività commerciale situata in via Giuseppe Mazzini a Pollena Trocchia, cittadina ai piedi del Vesuvio. Durante il grave episodio una potente bomba è stata fatta esplodere davanti alla saracinesca del negozio provocando gravi danni allo stabile e ben due feriti. La stessa notte dell’azione criminale, l’esecutore materiale del chiaro gesto ritorsivo, è rimasto ferito durante l’esplosione e arrestato in flagranza dalle forze dell’ordine.
Successivamente ai fatti avvenuti otto mesi fa, sono proseguite le indagini condotte dalla Procura di Nola, che hanno permesso di far emergere ulteriori dettagli circa l’azione ritorsiva eseguita dall’attentatore. Sono stati così identificati sia i mandanti sia le motivazioni che avrebbero condotto al grave attentato. Uno degli indiziati avrebbe infatti dato ordine di esecuzione del gesto intimidatorio al fine di impedire l’acquisto di un bene immobile. Nel corso delle trattative della cessione del bene, il proprietario si sarebbe appropriato di una quota pari a 120mila euro a titolo di caparra, mettendo nuovamente il bene in vendita. Gli acquirenti iniziali avrebbero così intrapreso un’azione legale contro il proprietario, il quale è accusato di aver fatto saltare in aria la loro attività commerciale. L.A., mandante dell’attentato e proprietario dell’immobile, è stato raggiunto questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere mentre altri due uomini, P.F. e S.S. ritenuti suoi complici, sono stati raggiunti dai provvedimenti di obbligo di dimora emessi dal Giudice per le indagini preliminari. Tutti e tre gli uomini dovranno rispondere dei reati compiuti di tentata estorsione e detenzione abusiva di materiale esplosivo.
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