Smaltiva illegalmente i rifiuti e non rispettava le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro l’azienda di Pomigliano d’Arco, dedita alla messa in riserva di materiali non pericolosi, sottoposta a controllo dai carabinieri della stazione forestale di Marigliano con la collaborazione dei colleghi Nipaaf di Napoli. I militari, in particolare, hanno infatti riscontrato numerose violazioni delle disposizioni volte a prevenire il contagio da Coronavirus sui luoghi di lavoro e, durante i controlli, hanno individuato ben due soggetti giunti presso la ditta per smaltire in maniera illecita dei rifiuti ferrosi. Gli uomini dell’Arma hanno deferito le tre persone coinvolte all’autorità giudiziaria per trasporto e smaltimento illecito di rifiuti, ponendo sotto sequestro i mezzi utilizzati e comminando sanzioni per 28mila euro. Ulteriori controlli sono stati disposti presso la ditta per il futuro, al fine di verificare la regolarizzazione del ciclo di smaltimento.
Due giorni fa, a Giugliano in Campania, i carabinieri della stazione di Varcaturo e della stazione forestale di Pozzuoli avevano denunciato per sversamento e combustione illecita di rifiuti un quarantatreenne del posto, che aveva utilizzato una porzione di alcuni frutteti di sua proprietà per ammassare scarti di vario genere. La piccola discarica rinvenuta comprendeva lastre di eternit, bidoni contenenti residui di olii, carburanti, fitofarmaci, pneumatici in disuso e tubi di plastica. Gli uomini dell’Arma avevano rinvenuto anche la carcassa di un trattore, dalla quale fuoriusciva un rigagnolo di olio motore che andava a riversarsi direttamente nel suolo coltivato. Il 19 maggio, invece, era stata trovata a Volla una discarica abusiva sita all’interno di un’area di circa quattromila metri quadri, piena di rifiuti di vario genere. Tutta la zona, in precedenza destinata al parcheggio di automezzi, era stata sottoposta a sequestro, mentre la proprietaria del terreno, una donna di 51 anni del posto, era stata denunciata dai carabinieri per abbandono di rifiuti. La cinquantunenne, già nota alle forze dell’ordine sempre per reati contro l’ambiente, aveva consentito che nell’area venissero scaricate tonnellate di rifiuti, da materassi a materiali di plastica, da scarti edilizi a pneumatici.
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