Una serata movimentata quella di ieri, lunedì 6 luglio, per il personale del commissariato di pubblica sicurezza di Aversa guidato dal primo dirigente Vincenzo Gallozzi. Un mandato di arresto internazionale emesso dall’autorità giudiziaria argentina, è stato eseguito nei confronti di una donna dominicana di circa 46 anni, A.R.O.L., ritenuta responsabile a vario titolo delle ipotesi delittuose di sfruttamento della prostituzione e traffico di esseri umani. In particolare, la quarantaseienne avrebbe attratto una donna del Paraguay, promettendole un lavoro onesto nella Repubblica Argentina, dove, invece, facendo leva su una situazione economica precaria e vulnerabile, l’ha indotta a prostituirsi in un locale della città di Tandil. L’arresto è il prodotto di un’intensa e penetrante attività investigativa condotta dalle forze dell’ordine locali, finalizzata a sgominare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione ad Aversa. L’operazione, eseguita dagli uomini dell’Ufficio Investigazioni generali e operazioni speciali, ha consentito di individuare A.R.O.L. presso un’abitazione di via Gramsci, casa, tra l’altro, appositamente adibita per l’esercizio di traffici illeciti a sfondo sessuale. Le donne trovate sul posto sono state identificate e gli agenti procederanno nei loro confronti secondo i termini di legge. La donna incriminata si trova ora nel carcere di Pozzuoli, in attesa del vaglio dell’autorità giudiziaria, che dovrà decidere sull’estradizione. L’abitazione del complesso residenziale della città normanna è stata sgomberata e la legalità è stata finalmente ripristinata.
Già qualche mese fa, Aversa aveva fatto da sfondo a una vicenda criminosa a luci rosse. Induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Con queste accuse, la polizia di Stato ha fermato il trentottenne B.D. e il ventisettenne S.C., dando esecuzione a un’ordinanza emessa oggi dal Gip del Tribunale di Napoli Nord, che ha disposto per i due soggetti la misura degli arresti domiciliari. I due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. A peggiorare la loro situazione, si aggiunge l’aggravante di aver commesso i fatti con minacce e violenze. La misura cautelare è la conclusione dell’esito delle indagini partite a seguito della denuncia presentata da una donna, la quale ha dichiarato di essere stata vittima di sfruttamento della prostituzione. Gli ulteriori e successivi approfondimenti hanno permesso di accertare che dal 2016 fino al mese di novembre del 2018 i destinatari della misura cautelare sfruttavano la donna che li ha denunciati.
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