Sono stati pubblicati i dati dell’analisi delle acque marine costiere a cura dell’Arpac per il mese di maggio. Il monitoraggio è stato effettuato dai tecnici dell’ente regionale in condizioni metereologiche avverse, le quali hanno creato non poche difficoltà durante i prelievi in mare. In totale sono stati raccolti nell’arco del mese appena trascorso ben 434 campioni lungo le coste del litorale campano. Sono 814 invece i campioni prelevati dall’inizio del 2021 e di questi il 3% dei prelievi si è rivelato non conforme ai limiti previsti dalla legge.
L’andamento dei controlli effettuati a maggio si è rivelato comunque migliore rispetto ad aprile. Sono stati, infatti, rimossi i divieti di balneazione sul lungomare di Sapri, a Praiano, a Marina di Crapolla (Massa Lubrense) e lungo “La Favorita” a Ercolano. Resta invece interdetta la balneabilità a Maiori (Maiori 2) e nei tratti di costa dichiarati di “scarsa qualità” e individuati dalla Regione Campania già a partire dal 2020. Sono state, inoltre, individuate due nuove criticità: la prima riguarda la balneazione in località “Testene” ad Agropoli per la presenza superiore alla norma di enterococchi intestinali nei pressi della foce di un corso d’acqua, la seconda riguarda invece la foce del Lago Patria, nel territorio di Castel Volturno, dove sono in corso ulteriori verifiche.
Nel corso del mese sono stati effettuati anche diversi campionamenti d’emergenza nelle acque costiere di Vico Equense, dove sono state avvistate macchie di schiuma beige, a Forio d’Ischia, per la presenza di una densa schiuma marrone, ancora a Marina di Crapolla, per la presenza di muchi filamentosi in mare, e a “La Favorita” a Ercolano, per la presenza di macchie in mare di colorazione anomala. Rilievi sono stati effettuati anche a Napoli, in particolare all’altezza di Castel dell’Ovo, dove sono stati avvistati numerosi rifiuti in mare. Per fortuna, dai campioni prelevati non sono emersi superamenti dei valori microbiologici stabiliti dalla legge e si è pertanto potuto escludere il rischio di contaminazione fecale.
Altri eventi anomali sono stati riscontrati ancora nel capoluogo partenopeo, dove l’Arpac ha rilevato la presenza, all’altezza del lungomare, di lunghe scie di schiuma e di rifiuti galleggianti, e in località “Agnone” nel Comune di Montecorice, in Cilento, dove è stata segnalata acqua torbida e la sospetta presenza di rifiuti organici disciolti in mare. Le successive analisi microbiologiche effettuate lungo il tratto di costa cilentano e nei pressi dello sbocco del sistema di depurazione comunale hanno dato, tuttavia, esito favorevole alla balneazione.
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