Un incendio di grandi proporzioni è divampato nei pressi della Circumvallazione esterna, tra Giugliano e Qualiano, in un’area appartenente a un ex campo Rom, colma di rifiuti. I fumi, neri e densi per la presenza di materie plastiche, e le fiamme sono visibili a chilometri di distanza. Sul posto da qualche ora quattro mezzi dei vigili del fuoco, con due autobotti, che faticano a domare l’incendio dalle vaste proporzioni.
“La zona è abbandonata a se stessa – ha detto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha segnalato il rogo sui social network – e situazioni del genere, purtroppo, stanno diventando una normalità. I fumi e le fiamme si vedono da molto lontano. Questi sono i fuochi che avvelenano la nostra terra e contro cui ci battiamo”.
I roghi tossici sul territorio, purtroppo, continuano a sprigionare diossina, le discariche apparentemente regolari nascondono veri e propri mostri ecologici. Migliaia tra morti e ammalati di cancro si concentrano nella periferia a nord di Napoli e nelle province di Caserta e Avellino, ma, nonostante il disastro ecologico, continua a non essere accertato il nesso causale tra tumori e inquinamento in Campania. Di tutto ciò sono consapevoli le associazioni ambientaliste e di volontariato: le loro indagini sul territorio non si sono mai fermate.
Il livello di allarme in Campania, seppure sottaciuto, resta alto. Lo dimostrano l’accumularsi di leggi e provvedimenti in materia di rifiuti, sia nazionali sia regionali, e le azioni, a dire il vero sporadiche, di controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine. Eppure, la situazione ambientale nel territorio campano è grave. Sono anni che gli ambientalisti vigilano nelle campagne del Napoletano e del Casertano e continuano a vedere cumuli di rifiuti bruciati dovunque, oltre a quelli industriali interrati.