Da stamattina si sono verificati disagi sulla linea ferroviaria tra Aversa e Villa Literno, in seguito ad un grave incidente. Un uomo è stato travolto e ucciso da un treno in corsa, nella zona di Albanova a San Cipriano d’Aversa. Dai primi riscontri si tratterebbe di suicidio, atto confermato da alcuni testimoni, che hanno raccontato alle forze dell’odine di aver visto una persona camminare sui binari e farsi investire dal convoglio.
La vittima, di cui non si conoscono ancora le generalità, dovrebbe avere meno di 40 anni ed essere originario della regione Lazio. Sul posto, oltre alle forze dell’ordine sono giunti gli operatori sanitari del 118, i quali non hanno potuto afre altro che constatare la morte dell’uomo.
Per l’intera mattinata Rfi ha sospeso la circolazione dei treni sulla tratta Aversa-Villa Literno, deviando il percorso di alcuni convogli diretti a Roma sulla linea via Cassino. Sono stati attivati anche servizi alternativi con autobus tra Villa Literno e Napoli Centrale.
La ferrovia Roma-Formia-Napoli, detta anche Direttissima Roma-Napoli o Roma-Napoli via Formia, è una linea ferroviaria completata nel 1927 per realizzare il collegamento veloce tra le due grandi città italiane in alternativa alla preesistente linea Roma-Cassino-Napoli diminuendo notevolmente i tempi di percorrenza. Ogni treno che percorre questa linea si dice”instradato via Formia“.
I primi progetti di costruzione della linea presero forma già a partire dal 1871 per via degli intrinseci problemi della Roma-Napoli via Cassino; questa, infatti, presentava un percorso tortuoso che, specie nella valle del fiume Sacco, era soggetto a frequenti interruzioni per alluvioni e frane. Svolgendosi inoltre su un tracciato in altura (dato che l’Agro Pontino era ancora paludoso e malarico) aveva una prestazione notevolmente ridotta specie con le poco potenti locomotive dell’epoca.
La costruzione della linea venne prevista anche dalla legge del 29 luglio 1879 che ne disponeva il coordinamento con le linee Velletri-Terracina e Sparanise-Gaeta. L’impegno era confermato con la legge del 5 luglio 1882 e nell’allegato di quella delle Convenzioni del 1885. Il progetto fu sempre controverso: vi si impegnarono le migliori menti dell’ingegneria ferroviaria come Alfredo Cottrau ma trovò anche l’opposizione di statisti come Francesco Saverio Nitti.
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