In una situazione caratterizzata da insulti e violenze quotidiane, la compagna di un uomo di 69 anni ha vissuto un inferno. Un contesto assurdo in cui la brutalità quotidiana si mescolava con un feroce opportunismo, persino affermando un sostegno all’invasione russa guidata da Putin in Ucraina.
Il 69 anni originario di San Giuseppe Vesuviano, sembrava trovare piacere nel diffondere elogi per la Russia e ingiurie nei confronti dell’Ucraina, tutto questo per giustificare i suoi maltrattamenti verso la sua compagna, una donna ucraina di 50 anni. Il quadro emerge dai dettagli forniti dai carabinieri: l’abuso verbale e fisico era diventato un’abitudine, un incubo costante per la donna. Non esisteva momento in cui il suo compagno non la tormentasse, arrivando addirittura a dichiarare il suo sostegno all’invasione russa.
Nonostante il susseguirsi di percosse, insulti e minacce, nessuna segnalazione era stata inoltrata alle autorità. Ma l’ennesimo ed ultimo evento ha finalmente spezzato il silenzio. L’uomo, ha colpito la donna con una bottiglia di vetro e successivamente ha brandito un bastone di legno. E ha persino tentato di appiccare un incendio in casa, dando fuoco ad alcuni indumenti della compagna.
La vittima, non lasciandosi abbattere, ha atteso che l’uomo si allontanasse in un’altra stanza prima di chiamare il numero di emergenza 112. I carabinieri della locale stazione sono intervenuti rapidamente. Il 69enne è stato arrestato sul posto. Attualmente, è detenuto in attesa del processo. Questo sconcertante episodio mette in luce una situazione complessa che oltrepassa il confine degli abusi domestici, rivelando un sottofondo geopolitico che ha contribuito a plasmare queste tragiche circostanze.