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Home Cronaca

San Lorenzo ad Aversa, nonostante le toppe regna l’approssimazione

Pier Paolo De Brasi di Pier Paolo De Brasi
8 Gennaio 2020
in Cronaca

Aversa, via San Lorenzo, ore 08,30. Ogni mattina qui è uguale alle altre. Ogni mattina senti il garrire dei clacson, lo smog che ti raschia la gola ed entra nei polmoni, gli automobilisti nervosi già alle prime ore del giorno, pronti a scagliarsi l’uno contro l’altro.

Siamo in un imbuto, una strettoia, un budello di strada al confine con Teverola che passa sotto la ferrovia. Nella piccola galleria ci entra a malapena una macchina. Se poi ci prova un furgone o, peggio, un camioncino, è la fine.  Non c’è una regola, un cartello che dia la precedenza o un’indicazione, un accenno di buona creanza che permetta un flusso del traffico più lineare, più fluido, meno anarchico e nervoso.

La lotta è tra chi si infila prima e chi attende dall’altra parte, paziente fino ad un certo punto, fino a quando, da dietro, danno il via al concerto di trombe stonate, fastidiose, selvagge. A tutto ciò c’è da aggiungere l’insicurezza del manto stradale. Da poco sono state messe delle toppe di asfalto, ma fino ad alcuni giorni fa c’era un percorso di guerra.

Non buche, ma veri e propri crateri, in una sorta di percorso ad ostacoli, gimcane, zig-zag, che rallentavano ancora di più il viavai della circolazione e aumentavano il pericolo di un incidente. Che rimane anche adesso. In attesa di vedere quanto durano i rattoppi, se si sbricioleranno alla prima pioggia o resisteranno, la zona resta a rischio scontro o scivolamento sull’asfalto liscio.

Soprattutto la sera, senza un’illuminazione adeguata, senza una cartellonistica stradale adatta e visibile, con l’erbaccia che cresce ai lati, l’arteria rafforza il suo aspetto pericoloso e ingannevole. La periferia è questa. È poco seguita e amata, tranne in campagna elettorale o quando succede un fatto grave.

Eppure, nello spazio di poche centinaia di metri dal luogo in questione, ci sono importanti uffici e istituzioni. Dal lato di Aversa, via San Lorenzo ospita la facoltà di architettura della “Vanvitelli” e, svoltando a destra prima dello stretto tunnel, c’è il commissariato di Polizia. Una volta oltrepassata la galleria, verso Teverola, ma sempre in territorio aversano, ci sono la sede della Polizia municipale, la caserma dei vigili del fuoco e un istituto scolastico.

Via San Lorenzo, quindi, la si può considerare un’alternativa alla “Variante”, ma in queste condizioni è solo un percorso pericoloso, che ha nella strettoia della ferrovia il punto più critico per la viabilità. Eppure basterebbe poco per renderla più praticabile. Un semaforo, che regoli il passaggio delle macchine ed eviti gli ingorghi. Sarebbe un primo, piccolo passo verso la normalità.

 

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Tags: San Lorenzo
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