Nella serata di venerdì, nel corso di un’articolata attività investigativa mirata al contrasto dello spaccio di droga nell’Agro aversano, gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Aversa hanno messo a segno un blitz antidroga culminato con l’arresto di uno spacciatore che aveva trasformato la propria abitazione situata a San Marcellino, in provincia di Caserta, in un vero e proprio bazar della droga.
Nello specifico, le forze dell’ordine avevano notato un intenso viavai di persone sconosciute le quali si recavano presso l’appartamento di un uomo sospettato di spaccio già noto alle forze di polizia. Dopo aver fatto alcuni appostamenti e alcune perlustrazioni dell’area, gli agenti avevano altresì notato la presenza, nei pressi dell’abitazione del sospettato, di un impianto di videosorveglianza il quale permetteva allo spacciatore di tenere sotto controllo l’intera area così da potersi dare alla fuga qualora fosse sopraggiunta la polizia. A quel punto le forze di polizia, per poter incastrare e trarre in arresto il pusher, hanno escogitato un piano efficace: una volta appreso che lo stesso fosse risultato positivo al Covid-19, al fine di eludere le telecamere e non destare alcun sospetto nei confronti dell’indagato, i poliziotti si sono presentati presso il suo domicilio come delegati dell’Asl di Caserta.
Dopo aver bussato alla porta di casa dello spacciatore presentandosi così come ispettori sanitari, gli agenti hanno rassicurato l’indagato in merito a un eventuale controllo sullo stato di salute del suo nucleo familiare al fine di verificare se tutti i componenti stessero bene e se venissero rispettate le regole e le prescrizioni isanitarie mposte in caso di contagio da Coronavirus. Tale escamotage si rivelava pienamente efficace e l’astuzia degli agenti veniva così premiata. Lo spacciatore, a quel punto, completamente ignaro che si trattasse di agenti in borghese che stavano indagando sul suo conto, ha aperto tranquillamente la porta di casa per permettere i controlli e per esibire il certificato che attestasse la sua recente guarigione dal virus del Sars-Cov-2.
Una volta entrati nell’appartamento gli agenti hanno avviato le perquisizioni per accertare la presenza in casa di sostanze stupefacenti e confermare così i propri sospetti. Nel corso delle ispezioni i poliziotti hanno così rinvenuto 250 grammi di hashish e 21 grammi di marijuana già confezionate e pronte per essere vendute agli acquirenti, oltre a diverso materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi. Oltre allo stupefacente gli agenti hanno sequestrato anche una somma di denaro pari a 2.900 euro, tutta suddivisa in banconote da piccolo taglio, ritenuti essere i proventi dell’attività illecita. Colto così con le mani nel sacco, lo spacciatore è stato tratto in arresto con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Il pusher, un trentenne di San Marcellino, successivamente alle formalità di rito è stato così trasferito presso il carcere di Poggioreale.