Dopo la bomba d’acqua che nella giornata di ieri ha investito l’hinterland casertano oggi è il momento della conta dei danni provocati dal maltempo. Tra le città che ieri sono state colpite maggiormente dal nubifragio c’è San Nicola La Strada i cui cittadini hanno dovuto fare i conti con numerosi disagi tra cui strade e abitazioni allagate, auto impantanate e pali della luce e alberi abbattuti dal forte vento. Per far fronte a questa situazione di emergenza il primo cittadino sannicolese Vito Marotta, con un’apposita ordinanza, ha prorogato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti in città fino a lunedì 8 novembre. A partire da questa data gli istituti scolastici potranno riaprire garantendo il regolare svolgimento delle lezioni in presenza. Tale decisione è stata presa per ragioni di sicurezza, affinché gli ingegneri e i tecnici del Comune potessero verificare al meglio le condizioni strutturali in cui verserebbero le strutture scolastiche dopo il violento nubifragio di ieri e intervenire, lì dove necessario, con specifici interventi di manutenzione all’interno degli edifici.
La decisione drastica ma necessaria presa dal primo cittadino ha suscitato però numerose polemiche sui social network da parte dei genitori degli alunni i quali dovranno provvedere all’accudimento dei propri figli per il resto della settimana. Purtroppo non è la prima volta che luoghi come Facebook diventino pericolosi e deleteri per il dibattito pubblico, e spesso le discussioni tra cittadini si trasformano in vere e proprie offese personali che non c’entrano un bel niente con gli argomenti trattati. Il nubifragio che ha colpito ieri San Nicola La Strada, e assieme a essa altre città della provincia di Caserta, si tratta di un evento climatico “straordinario”, di carattere monsonico, causato dal surriscaldamento globale che sta pian piano tropicalizzando i nostri climi. Di fronte a questi eventi imprevisti e di così grande portata spesso i nostri territori e le nostre città si fanno trovare impreparate, con infrastrutture ed edifici, vuoi per carenze strutturali vuoi per mancanza di manutenzione, spesso inadeguati o fatiscenti, motivo per cui non riuscirebbero a reggere adeguatamente all’impatto di queste violente ondate di maltempo.
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