Era occultato all’interno di un capannone agricolo nelle campagne di Santa Maria la Fossa, nel Casertano, il grosso quantitativo di marijuana scoperto e sequestrato nei giorni scorsi dagli uomini della guardia di finanza di Aversa. I militari hanno rinvenuto oltre 300 chili di infiorescenze di cannabis, dal valore di mercato di circa tre milioni di euro, già imballate in buste di cellophane termosaldate da un chilo l’una. A produrre lo stupefacente era stato M. S., ventottenne con precedenti specifici a carico: il giovane disponeva infatti di un vero e proprio laboratorio attrezzato per l’intero ciclo di lavorazione della droga, dalla recisione e la selezione delle infiorescenze all’essiccazione, che avveniva tramite appositi ventilatori, e al confezionamento.
Il titolare ha tentato di dimostrare che la coltivazione e la lavorazione della marijuana fossero regolarmente autorizzate e rientrassero nei termini di legge, ma gli accertamenti documentali eseguiti dai finanzieri hanno attestato l’assenza di tali requisiti. Le successive analisi chimiche sui campioni prelevati eseguite dal laboratorio dell’Agenzia delle dogane e monopoli di Napoli, inoltre, hanno evidenziato la presenza di principio attivo (delta-9-tetraidrocannabinolo, comunemente detto THC) superiore al limite massimo consentito dal Testo unico sugli stupefacenti.
M. S. è stato dunque denunciato a piede libero per produzione, detenzione e commercio illegale di sostanze stupefacenti. L’intera area è stata inoltre posta sotto sequestro su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Dagli accertamenti sul conto del ventottenne è inoltre emerso che il suo nucleo familiare fosse percettore del reddito di cittadinanza, per cui si è provveduto a informare l’Autorità giudiziaria e l’Inps per le sanzioni penali del caso, l’immediata decadenza dal beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite nel frattempo.

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