Concorsi pronti ad essere sbloccati dal Governo: l’obiettivo è raggiungere il traguardo prefissato dal Pnrr, con l’inserimento di 70mila nuovi docenti, entro il 2024, per evitare il problema ricorrente dell’istruzione italiana ovvero cattedre vuote e migliaia di supplenze ogni anno. L’intento è di modificare il sistema attuale accogliendo la volontà emersa nel corso di un incontro tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le sigle sindacali.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha avuto un incontro con le sigle sindacali, proprio in merito all’assunzione di nuovi docenti. L’incontro è stato richiesto dai sindacati, per iniziare a capire come poter rivoluzionare l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti che, ogni anno, lascia migliaia di precari insoddisfatti.

Per questo motivo, nelle intenzioni del governo, spiega Il Sole 24 Ore, ci sarebbe l’idea di assumere i docenti attraverso bandi annuali. Lo scorso settembre, nonostante sette diverse procedure per le assunzioni aperte dai governi precedenti, si è riuscito a coprire sì e no un terzo dei posti scoperti, per un totale di circa il 28,6%, che diventa il 41% solo se si aggiungono i titolari di contratto a tempo determinato da confermare in ruolo.
Con le regole attuali di reclutamento, anche quest’anno c’è stato un flop per l’assegnazione delle cattedre, con 217 mila precari. La situazione è, ormai, critica: attualmente in cattedra ci sono 850 mila docenti e il 25% di questi è un supplente. In questo modo, non solo non si dà alcuna sicurezza ai docenti, ma s’interrompe anche la continuità didattica, gravando sugli studenti.
Tale è il motivo per cui il Ministro Valditara ha affermato di voler portare a termine il progetto iniziato dal Ministro Bianchi sul reclutamento dei docenti, cambiando le regole. Secondo il PNRR, l’Italia dovrebbe assumere, entro il 31 dicembre 2024, 70 mila nuovi docenti: un obiettivo che, con le regole attuali, sembra alquanto improbabile.

Per l’appunto, in occasione della riunione al Ministero alcune sigle sindacali hanno presentato delle proposte per la riforma delle assunzioni nella scuola, che possono darci un’idea di come potrebbe cambiare il sistema. Ad esempio:
- l’Anief chiede, da una parte, un concorso riservato ai docenti con 24 cfu e tre anni di servizio entro aprile del 2023 e, dall’altra, l’assunzione dei docenti di sostegno specializzati con contratti a tempo determinato da trasformare, dopo il superamento dell’anno di prova, in un contratto a tempo indeterminato.
- Diverse sono le richieste della Cgil, che punta a una riforma dei crediti formativi universitari, ma anche alle stabilizzazioni dalle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). Per quanto riguarda invece la stabilizzazione degli insegnanti, la Cgil chiede anche l’assunzione dei docenti precari con almeno 36 mesi di servizio.
Secondo quanto scritto da Orizzonte Scuola, il Ministero dell’Istruzione ha proposto concorsi riservati, già in primavera, per alcune categorie (come ad esempio chi è in possesso dei 24 cfu). Si ipotizza anche un canale per l’immediata immissione in ruolo su posti di sostegno.
Non resterà che capire quali di queste richieste verranno accolte dal governo e come sarà il prossimo sistema di reclutamento degli insegnanti.
