Per ora manca l’accordo sulla scuola: durante il vertice in videoconferenza tra Governo e Regioni, tenutosi quest’oggi e durato molte ore fin dal mattino, sono state avanzate tante proposte ma i nodi da sciogliere per una ripartenza sicura delle lezioni in aula restano ancora tanti. Il tavolo virtuale, convocato dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ha visto la partecipazione dei presidenti delle Regioni italiane assieme ai ministri Azzolina, Speranza e De Micheli. Presenti al vertice anche il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri. Tra i temi principali messi sul tavolo dai governatori ci sono stati soprattutto l’uso delle mascherine anche in classe e la gestione del trasporto pubblico.
Per quel che riguarda le mascherine, dalle Regioni sono arrivate proposte comuni. Nello specifico, laddove potrà essere garantito il rispetto delle misure di distanziamento sociale, non ne sarà obbligatorio l’uso. In caso contrario verranno adottate tutte le misure necessarie per impedire la diffusione del virus tra i banchi di scuola a seconda delle condizioni che si verificheranno all’interno degli istituti scolastici e nelle singole regioni. La proposta avanzata dalle Regioni sarà posta nei prossimi giorni al vaglio del Comitato tecnico-scientifico. Favorevole alla non obbligatorietà dei dpi nelle scuole s’è detto anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri che ha tuttavia invitato alla prudenza e al buon senso.
Più difficile da sciogliere è il nodo dei trasporti. Per quel che riguarda la gestione dei flussi sugli scuolabus sono state avanzate diverse proposte, tra queste la maggiormente percorribile sembrerebbe quella di dotare i mezzi di trasporto con separatori tra i posti a sedere al fine di non ridurne la capienza. Al vaglio anche orari di ingresso a scuola sfalsati, anche se ciò sarebbe più difficile da gestire. Le proposte sono state presentate alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli che ha tenuto presente l’esigenza di far ripartire le lezioni in piena sicurezza a partire da un’efficiente gestione del trasporto pubblico. Si valuta anche un ampliamento del concetto di “congiunti”, che andrebbe esteso ai compagni di classe e ai colleghi di lavoro. Nel frattempo, resta d’obbligo l’uso della mascherina sui mezzi di trasporto.
Il commissario straordinario per l’emergenza Arcuri, nel corso della videoconferenza, ha rassicurato che a partire da venerdì inizieranno a essere consegnati nelle scuole i banchi singoli unitamente alla distribuzione delle mascherine e del gel disinfettante. Inoltre, come confermato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, grazie alle risorse stanziate dal Governo, ci saranno settantamila unità in organico in più tra insegnanti e personale Ata per far fronte all’emergenza scolastica. Il coordinamento tra Governo e Regioni dovrà interfacciarsi anche con gli enti locali in via permanente, al fine di affrontare in maniera tempestiva ed efficace qualsiasi problematica che potrà sorgere nel corso dell’anno scolastico.
Durante la conferenza si è espresso anche il ministro della Salute Roberto Speranza che s’è soffermato sull’adeguatezza del documento pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità da adottare in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale e che potrà essere aggiornato qualora dovesse rivelarsi necessario. Infine, Cristina Grieco, referente Scuola della Conferenza delle Regioni, ha incalzato il Governo Conte affinché vi siano maggiori certezze sui tempi per adeguare le strutture scolastiche e per sbloccare ulteriori risorse da erogare per l’organico aggiuntivo al fine di contrattualizzare il personale docente.
Nel frattempo, anche la Campania si prepara alla riapertura delle scuole in piena sicurezza: oltre alla misurazione in classe della temperatura con i termoscanner, sono previsti test sierologici su base volontaria anche per gli studenti delle scuole superiori. Le linee guida, stilate dopo il confronto tra Regione, Unità di crisi e dirigenti dell’Asl, saranno fin da subito operative e coinvolgeranno oltre duecentomila unità tra docenti, amministrativi e dipendenti della scuola.
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