Poste Italiane ha annunciato la riapertura del servizio di acquisto dei crediti d’imposta a partire dall’inizio di ottobre, concentrandosi principalmente sul Superbonus e su altri incentivi edilizi. La decisione della società pubblica è stata presa in accordo con le direttive del governo, sottolineando il costante impegno dell’azienda a sostenere le famiglie e l’economia nazionale. Tuttavia, non tutti gli italiani potranno usufruire di questa opzione.
L’acquisto dei crediti d’imposta sarà limitato alle “persone fisiche” e non sarà esteso a società o altre entità giuridiche. Inoltre, sarà vincolato alle “prime cessioni”, ovvero alle transazioni iniziali. Un ulteriore criterio è il limite massimo di 50.000 euro. Questa opportunità si rivela come una luce di speranza per coloro che rientrano nei parametri stabiliti e che hanno crediti d’imposta in sospeso.
Tuttavia, va precisato che questa iniziativa non implica la completa riapertura dell’opzione di cessione dei crediti d’imposta, bloccata dal governo insieme allo sconto in fattura dal 17 febbraio scorso. In pratica, solo coloro che avevano già avviato lavori entro quella data possono beneficiare dell’assistenza di Poste. La chiusura di questa opzione da parte del governo ha colpito molti bonus edilizi, incluso il vantaggioso Superbonus. La questione dei crediti d’imposta in sospeso rimane tuttavia controversa. Il Movimento Cinque Stelle ha continuato a lamentare l’assenza di un intervento concreto da parte del governo su questo problema. “Nonostante le promesse quotidiane, finora non è seguito alcun provvedimento concreto da parte del governo riguardo ai crediti fiscali in sospeso“, ha dichiarato il vicecapogruppo del Movimento Cinque Stelle alla Camera, Agostino Santillo.
Quest’ultimo ha anche espresso preoccupazione riguardo alle implicazioni per il settore edile, temendo possibili perdite di posti di lavoro irreparabili. La proroga delle scadenze per le villette unifamiliari fino alla fine dell’anno, inclusa nel decreto Asset e Investimenti approvato il 7 agosto, non ha soddisfatto il rappresentante del Movimento Cinque Stelle. Santillo ha descritto questa proroga come “il classico palliativo“ e ha criticato il governo per l’irresponsabilità dimostrata in questa materia. Ha anche ribadito che il loro impegno nella battaglia per il settore edile continuerà.