Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, stamane a Pompei ha presieduto la Messa, che precede l’antica invocazione alla Vergine del Rosario, composta dal Beato Bartolo Longo e recitata ogni anno l’8 maggio e la prima domenica di ottobre in tutto il mondo da migliaia di fedeli. Prima della celebrazione eucaristica, il cardinale ha affermato che “i fedeli che non lavorano per la pace non possono dirsi cristiani ,Dio ha scommesso sull’umanità e continua a farlo. Davanti alla Vergine Maria portiamo il popolo dell’Ucraina e tutti coloro che oggi soffrono, scommettendo sull’umanità, per intercessione di Maria, chiediamo anche noi di essere imitatori di Dio, capaci di scommettere su un’umanità capace di costruire e difendere la pace- questo è l’appello accorato del Cardinale.
Nel piazzale antistante al Santuario di Pompei, migliaia di fedeli raccolti sul sagrato della Basilica della città mariana hanno pregato alle ore 12 insieme per tutti i popoli che soffrono nel mondo e soprattutto per a guerra in Ucraina. L’ennesimo appello al cessate il fuoco che, anche tutti i presenti, arrivati dall’Italia e dall’estero per la celebrazione eucaristica, con l’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, hanno ripetuto con fede, a gran voce e con tanta speranza nel cuore. “Non possiamo non portare davanti al cuore di madre della Vergine Maria le tristezze e le angosce della guerra, della violenza e dell’odio che insanguinano oggi l’Europa e tante altre parti del mondo – continua il cardinale Grech nella sua omelia .
Una preghiera all’unisono, s’innalza dalla Basilica di Pompei, una supplica forte, sentita e universale alla quale si è unito spiritualmente Papa Francesco, come trasmesso nel suo messaggio al termine della supplica.