La nuova insulina basale “a lento rilascio” può essere somministrata sottocute solo una volta per settimana anziché una volta al giorno. Per gli esperti non solo non comporta un aumentato rischio di ipoglicemia, ma anzi migliora il controllo glicemico rispetto alla insulina giornaliera. E soprattutto permetterebbe di passare da una media di 360 iniezioni all’anno a 50.
Lo confermano due differenti studi pubblicati su Jama e sul New England Journal of Medicine. È attesa ora l’approvazione della nuova molecola da parte degli Enti regolatori del farmaco per renderla disponibile per la commercializzazione per i pazienti con diabete in tutto il mondo che si stimano oltre 500 milioni.
Secondo il professor Roberto Trevisan, esperto di endocrinologia all’Università di Milano-Bicocca e direttore della Diabetologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo: “Questa nuova molecola ha il potenziale di semplificare la terapia del diabete che richiede terapia insulinica, eliminando per i pazienti il disagio della iniezione giornaliera ed aumentando così la aderenza alla terapia insulinica”. Trevisan, unico ricercatore italiano che ha partecipato alla stesura finale dello studio sul New England Journal of Medicine, ha aggiunto che “E in arrivo un vero cambio epocale e un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici“.
Il passaggio da iniezioni giornaliere a somministrazione settimanale rappresenta un grande vantaggio per i pazienti diabetici di tipo 2, specialmente per coloro che sono anziani e devono seguire molteplici terapie quotidiane per diverse patologie. Inoltre, l’opzione settimanale ridurrebbe l’onere sugli operatori sanitari che si occupano di pazienti diabetici che richiedono insulina, soprattutto quelli ricoverati in strutture sanitarie a lungo termine.