Si è introdotto nella struttura per minori stranieri sita in via Don Bosco, a Napoli, e in evidente stato di agitazione ha preteso la consegna di 20 euro dal parroco che gestisce l’associazione, minacciando di sfasciare tutti i locali se non fosse stato accontentato. È quanto contestato a Marvelos Atuma, diciottenne di origini nigeriane già noto alle forze dell’ordine, arrestato con l’accusa di tentata estorsione dai carabinieri della stazione Napoli Stella. Allertati dal prete, i militari dell’Arma hanno trovato e ammanettato il giovane mentre si trovava ancora all’interno della struttura, continuando a pretendere la consegna del denaro da parte del sacerdote.
Quella dell’estorsione di piccole somme di denaro alle comunità parrocchiali è una dinamica non rara: solo alcuni giorni fa, lo scorso 4 luglio, un uomo di 48 anni era stato arrestato per aver costretto il sacerdote di una parrocchia di Cercola a consegnargli 20 euro, dietro la minaccia di distruggere banchi e arredi sacri presenti in chiesa. Per questi motivi S.A., già noto alle forze dell’ordine, il 9 luglio era stato dichiarato responsabile dal tribunale di Torre Annunziata dei reati di estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo era stato individuato e bloccato grazie alla pronta reazione della sua vittima. Il fatto si era consumato nel giro di pochi minuti: il quarantottenne era entrato in chiesa e aveva messo in atto l’estorsione, fuggendo dopo poco con la piccola somma di denaro. Il sacerdote tuttavia, conoscendo il soggetto, aveva fatto partire una telefonata a un secondo prelato qualche istante prima di essere avvicinato. Il prete all’altro capo della cornetta, ascoltata la conversazione fra i due, aveva quindi allertato i carabinieri che, individuato S. A. mentre entrava nella vicina stazione della Circumvesuviana, lo avevano inseguito bloccandolo all’altezza dei binari. Scortato presso il carcere di Poggioreale, l’arrestato è rimasto nel penitenziario partenopeo anche dopo la convalida del fermo.
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