Contro le malattie neurologiche un aiuto dall’intelligenza artificiale (AI). Un algoritmo che analizza la scrittura dei pazienti neurologici è in grado di fornire le informazioni sul loro stato di salute con il monitoraggio a distanza, e può sostituire la valutazione ambulatoriale.
La soluzione è frutto di un nuovo studio condotto da un team di ricerca interdisciplinare italiano, coordinato da Antonio Suppa del Dipartimento di neuroscienze umane della Sapienza di Roma, che ha proposto un innovativo sistema di telemedicina basato sull’analisi della scrittura attraverso algoritmi di machine learning. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista “Frontiers in Aging Neuroscience” e la ricerca è stata realizzata con la collaborazione dei Dipartimenti di ingegneria dell’informazione, elettronica e telecomunicazioni della Sapienza, dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia) e del Dipartimento di neurologia dell’università di Cincinnati in Ohio.

I ricercatori hanno reclutato 156 soggetti sani e destrimani, di età compresa tra 18 e 90 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di scrivere con una penna a sfera nera il proprio nome e cognome per 10 volte su un foglio di carta bianca e, successivamente, di fotografare il proprio campione di scrittura con uno smartphone e inviarlo ai ricercatori. “Il principale traguardo scientifico del nostro studio consiste nella accuratezza dell’analisi automatica della scrittura con algoritmi di Intelligenza artificiale, in grado di obiettivare la progressiva riduzione di ampiezza dei caratteri dovuta all’invecchiamento fisiologico e, quindi, di attribuire ogni campione di scrittura a una specifica fascia d’età dell’autore“, ha spiegato il coordinatore dello studio Suppa.
Ma oltre che alla telemedicina e alle notevoli implicazioni nel campo neurologico, i ricercatori aprono anche a possibili utilizzi del nuovo sistema in ambiti diversi. Può contribuire, per esempio, “alla datazione storica di un determinato documento, grazie alla valutazione automatica dell’età della persona che lo ha scritto. In particolare, in ambito medico-legale potrebbe facilitare la datazione di un testamento al momento della stesura o della firma”, hanno spiegato i ricercatori. “Il nostro auspicio è che l’analisi della scrittura da remoto e mediante algoritmi di intelligenza artificiale possa costituire in futuro un innovativo biomarker di invecchiamento, con un impatto rilevante nel campo della diagnostica di malattie neurodegenerative e in accordo con i metodi della telemedicina“, ha concluso Francesco Asci, co-autore dello studio.