Un furto degno di uno spettacolo di magia, con tanto di trucco per attirare l’attenzione del malcapitato. È quanto accaduto nel parcheggio di un noto centro commerciale della cittadina flegrea, dove M. I. e R. E. hanno individuato il loro bersaglio, il quale, conclusi gli acquisti, stava raggiungendo la sua auto. M. I., quarantunenne del quartiere Vasto di Napoli, costeggiando la vettura del soggetto prescelto, ha eseguito il suo trucco, lanciando a terra un mazzo di chiavi, fingendo di averlo perso. Quando si è chinato per cercarlo e recuperarlo, ha forato uno degli pneumatici con un coltello. La vittima, sovrappensiero e ignara di cosa stesse accadendo, si è accomodata in auto, ha poggiato il proprio borsello sul sedile e, dopo aver messo in moto il veicolo e percorso qualche metro, si è accorta della ruota sgonfia. Una volta uscito dall’auto, mentre era intento a verificare il danno, il malcapitato ha dato inconsapevolmente modo al delinquente di guadagnare il lato opposto dell’autovettura e di rubare il borsello. M. I. si è poi fiondato nell’auto guidata da R. E., quarantaquattrenne del quartiere partenopeo di San Lorenzo, ed è fuggito. I due non hanno fatto molta strada: i carabinieri di Quarto erano poco lontani e hanno visto tutto. Li hanno bloccati e nell’auto hanno trovato, oltre alla refurtiva poi restituita, due coltellini, un coltello da cucina e un paio di forbici. I due sono stati sottoposti ai domiciliari e sono ora in attesa di giudizio: dovranno rispondere di concorso in furto aggravato.
I centri commerciali esercitano una forte carica attrattiva sui malviventi. Numerosi sono stati gli episodi di furti nelle aree di parcheggio del centro commerciale Vulcano buono di Nola, che, proprio qualche tempo fa, hanno posto una banda criminale specializzata nel furto di automobili, e conseguente richiesta di danaro, al centro di una capillare indagine, denominata Hi tech thieves, condotta dalla Procura della Repubblica di Nola con l’ausilio dei carabinieri della stazione di San Vitaliano. L’attività investigativasi è concretizzata con l’applicazione della custodia cautelare in carcere per due indagati, gli arresti domiciliari e il divieto di dimora nel comune di Nola per altri due complici. Le modalità attuative del disegno criminale del gruppo erano particolari a causa delle tempistiche da record durante le quali venivano realizzati i furti: tramite l’illecito utilizzo di centraline clonate, che garantivano la perfetta duplicazione dei sistemi elettronici di accensione degli automezzi grazie alla porta On board diagnostic, in soli sessanta secondi era possibile impossessarsi delle vetture dei malcapitati.
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