L’Unione Europea sta lavorando per rendere il cavo Usb-C “standard”. La grande varietà tipi di caricabatteria per i diversi dispositivi portatili, crea disagi ai consumatori e produce tonnellate di rifiuti elettronici innecessari. Per raggiungere gli obiettivi ambientali e ridurre i costi, l’Ue vuole introdurre un caricabatteria universale.
Un importante passo avanti è stato compiuto il 20 aprile quando la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo ha appoggiato la proposta della Commissione, votando con 43 sì e soli 2 no, sull’introduzione di un caricabatteria standardizzato per telefoni cellulari e altri piccoli dispositivi elettronici, come tablet, lettori e-book, telecamere smart ed elettronica indossabile.

Disponendo di una porta Usb standard, a prescindere dal marchio di fabbrica, per tutti i device, gli utenti non saranno obbligati a comprare un nuovo caricatore per ogni nuovo apparecchio acquistato, come accade ora. I deputati vogliono anche che i produttori diano informazioni chiare sulle opzioni di carica, come pure sulla presenza o sull’assenza di un caricatore nel pacchetto.
Con l’uso crescente della ricarica wireless, i deputati chiedono anche alla Commissione di presentare una strategia, entro il 2026, che consenta un minimo di interoperabilità tra le soluzioni di ricarica. L’obiettivo è evitare una nuova frammentazione del mercato, continuare a ridurre la quantità di rifiuti che viene prodotta ed evitare l’effetto ‘cattura’ dato dalle soluzioni di ricarica proprietarie. Per il relatore, il laburista maltese Alex Sagius Saliba (gruppo S&D), “con mezzo miliardo di caricatori portatili consegnati in Europa ogni anno, che generano 11-13mila tonnellate di spazzatura elettronica ogni anno, un caricatore unico per telefonini e altri apparecchi telefonici andrebbe a beneficio di tutti“.
Una volta che la posizione negoziale dell’Aula verrà approvata nella plenaria di maggio, il Parlamento inizierà a negoziare il testo finale con il Consiglio Ue.
