Il valore complessivo, dei progetti, e di circa 82 milioni di euro, che porteranno in Campania un’offerta di circa 870 posti alloggio, incrementando di circa il 60% l’attuale dotazione regionale pari a 1.520 posti.
È questa la base per migliorare l’offerta dei servizi residenziali universitari nelle aree urbane della Regione Campania, secondo il protocollo d’intesa firmato tra Regione, Adisurc (Azienda per il diritto allo studio universitario della Campania), e gli atenei Federico II, L’Orientale, Parthenope, Suor Orsola Benincasa, Vanvitelli, Salerno e Università del Sannio.
Si tratta, viene sottolineato, di progetti di elevata qualità architettonica rivolti al recupero e alla rifunzionalizzazione di complessi immobiliari in molti casi dismessi da lungo tempo.
I progetti sono cinque a Napoli, di cui uno a Portici, e uno a testa per Benevento, Caserta, Avellino; a questi se ne aggiungerà uno per Salerno. I progetti sono su edifici di proprietà dello Stato tra cui un “edificio abbandonato – spiega l’assessore all’urbanistica della Regione Bruno Discepolo – nella cittadella di Santa Chiara che appartiene al ministero degli Interni. Se realizziamo davvero lì la residenza universitaria sarà la prima per studenti nel centro di Napoli. In generale interveniamo con progetti sul patrimonio pubblico dismesso senza costruire su nuovo suolo, così arrestiamo il degrado di beni chiusi da decine di anni. Tra gli interventi c’è anche casa Miranda, l’ex studentato della Federico II dietro l’Orto Botanico di Napoli“.
In totale ci sono 180 milioni per il Sud, di cui la Campania prova a prenderne 80 anche con il lavoro dell’Adisurc: “Proviamo a lavorare – spiega il presidente Emilio Di Marzio – per la fiducia consegnata a noi dalla Regione e per gli investimenti rilevanti dell’ente che vede già la Campania all’avanguardia sul tema delle borse di studio e dei trasporti per gli studenti. Purtroppo la Regione sconta un gap trentennale sul tema delle residenze“.