Nelle prime ore del 6 febbraio, a Napoli e a Chiavari, in provincia di Genova, i militari della tenenza dei carabinieri di Cercola e della compagnia di Chiavari hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli a carico di quattro soggetti affiliati al clan Rinaldi, operante in Napoli nella zona San Giovanni a Teduccio.
A seguito del provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Il Gip presso il Tribunale di Napoli e il Gip presso il Tribunale di Genova hanno emesso nei giorni scorsi ordinanze di applicazione di misure cautelari e coercitive (tre di custodia cautelare in carcere e uno di divieto di dimora nella provincia di Napoli) a carico dei quattro soggetti, tratti in arresto a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, e in Liguria, nel Comune di Chiavari.
I reati contestati, e per i quali i giudici hanno ritenuto la gravità indiziaria, sono quelli di usura, estorsione e tentata estorsione aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, delegate alla tenenza dei carabinieri di Cercola, hanno avuto inizio nel mese di ottobre 2019, a seguito di denuncia sporta da un imprenditore Pollena Trocchia, e hanno consentito di accertare l’esistenza di un prestito di 40mila euro contratto nel mese di settembre 2018, con tasso usuraio del 30% annuo, successivamente rinnovato a condizioni ancora più gravose per la vittima.
È emerso, altresì, che gli indagati hanno posto in essere minacce e intimidazioni non solo nei confronti della vittima ma anche dei congiunti della stessa, al fine di indurla ad adempiere al debito usurario in corso.
Fra i soggetti tratti in arresto vi sono: Rita e Francesco Rinaldi, figli del capo clan Rinaldi Antonio detto o’ giallo, deceduto alla fine degli anni ‘90 nel corso di un agguato di camorra nell’ambito della faida con il clan Mazzarella, nonché nipoti dell’attuale capoclan Ciro Rinaldi, detto Mauè.
I destinatari delle misure sono: Francesco Rinaldi (custodia cautelare in carcere); Rita Rinaldi (custodia cautelare in carcere); Salvatore Tibello (custodia cautelare in carcere); Luigi Striano (obbligo di dimora).
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