Utenze luce e gas, arriva l’offerta di Poste Italiane: rata fissa e bloccata per 2 anni
La promozione consisterebbe nell’offrire 2 anni di prezzo bloccato su Luce e Gas, con la possibilità di avere una rata costante per 12 mesi a prescindere dai consumi
Poste Italiane, dopo i prodotti finanziari e il comparto telefonia, entra nel mercato dell’energia. E lo fa con una proposta volta a far risparmiare milioni di famiglie. Il debutto è programmato per la metà del mese di febbraio 2023.
La volontà della Società è quella di dare una risposta concreta agli aumenti in bolletta. Che stanno dando un duro colpo a famiglie e imprese, inutile sottolinearlo, ma soprattutto su cui non v’è nessuna certezza di cambiamento. Almeno per ora. L’esordio sarà accompagnato a un imponente campagna pubblicitaria che avrà come protagonista Mara Venier e la regia di Ferzan Ozpetek.
La promozione consisterebbe nell’offrire 2 anni di prezzo bloccato su Luce e Gas, con la possibilità di avere una rata costante per 12 mesi a prescindere dai consumi. La rata viene stabilita sulla base della media dei consumi dell’anno precedente. A fine anno si traccia il consuntivo: se i consumi sono stati superiori a quelli antecedenti la rata viene rimodulata al rialzo tenendo conto del differenziale aggiuntivo. Se invece i consumi sono scesi la rata si riduce. In alternativa è possibile azzerare ogni mese il differenziale pagando una rata a prezzo fisso che contabilizza i consumi effettivi e quindi può risultare di importo variabile. Inoltre l’energia sarà sostenibile, 100% green nella luce e 100% compensata in termini di emissioni di CO2 per il gas”.
Un meccanismo, quello studiato da Poste, che nasce anche con la volontà di stimolare la riduzione dei consumi da parte delle famiglie, in linea con le misure predisposte dal Governo e con quanto chiesto dalla Commissione europea agli Stati membri. L’importanza di avere una stabilità dei prezzi all’ingrosso per Poste è legata al fatto che deve comprare oggi l’energia che venderà a prezzo fisso per due anni.
Ma se da qui a un anno i prezzi tornassero a impennarsi e il cliente consumasse molto di più (perché fa molto caldo o molto freddo) la società dei recapiti non solo si troverebbe ad aver venduto energia a prezzi molto inferiori a quelli di mercato, ma anche a dover contabilizzare le perdite legate alle forniture aggiuntive di energia che dovrebbe garantire, comprandole sul mercato spot a prezzi stellari, perché non aveva messo in consumi aggiuntivi. Nei mesi scorsi tutte le utility (Per Utility si intendono società quotate in Borsa che lavorano nel settore dell’energia e dell’elettricità), grandi e piccole, hanno dovuto far fronte a questo problema ed è per questo che oggi non offrono più il prezzo fisso ai nuovi clienti. Per questo in alcuni casi hanno fatto modifiche unilaterali dei contratti, ora vietate per legge fino a fine giugno, e poi a rivedere i prezzi a rialzo al momento della scadenza delle condizioni economiche.
Il debutto di Poste sul mercato dell’energia in qualche modo coglie in contropiede le utility, che potrebbero avere meno margini di manovra nella competizione sulle offerte perché hanno già subito perdite.
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