È di Verginica Vinatoru, cinquantaduenne romena, il cadavere ritrovato ad ottobre 2019 nel fiume Garigliano. La scientifica ha rivelato la sua identità, dopo che le forze dell’ordine avevano diffuso le immagini degli indumenti e dei gioielli che portava quando è stato scoperto il suo corpo, in modo che venisse riconosciuta. Verginica non era però una donna qualsiasi per gli inquirenti: era già nota ai carabinieri e alla polizia, era già stata schedata per precedenti di furto e scasso. Proprio questa sua ‘professione’ potrebbe essere stata la causa del suo decesso.
Una volta giunti a lei, i carabinieri di Sessa Aurunca sono arrivati anche all’assassino, ma il suo nome è tenuto segreto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo, residente tra il Casertano e la provincia di Latina, potrebbe aver sorpreso la donna mentre cercava di compiere un furto nella sua abitazione, l’avrebbe colpita a bastonate e uccisa. Successivamente, avrebbe gettato il cadavere nel Garigliano, pensando che il fiume poteva coprire le tracce. Non è stato così, invece, perché il 10 ottobre 2019 il corpo di Verginica è venuto a galla, dando il via alle indagini. Il nome è spuntato circa un mese dopo, in seguito all’incessante lavoro degli agenti di Sessa Aurunca che si sono serviti anche delle testimonianze degli amici della donna.