Via libera ad AstraZeneca per gli over 65. Draghi: “Via d’uscita non lontana, ma serve unità sui vaccini”
Per il presidente del Consiglio "l'obiettivo primario è tutelare la salute di chi è in difficoltà e favorire la ripresa economica accelerando le riforme"
Prosegue la lotta al contrasto del Coronavirus. Oggi è arrivato l’ok alla somministrazione del vaccino AstraZeneca per gli over 65. A darne l’ufficialità è stato il ministero della Salute,con la circolare “Utilizzo del vaccino Covid-19 vaccine AstraZeneca nei soggetti di età superiore ai 65 anni”. Sono esclusi, tuttavia, i soggetti “estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di Covid-19“, per i quali “si conferma l’indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a Rna messaggero“, chiarisce la circolare.
La decisione è arrivata dopo la valutazione del Consiglio superiore di Sanità, che ha dato parere favorevole in quanto “ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili ─ recita il documento ministeriale ─ non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino in oggetto, ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca è in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da Sars-Cov-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di Covid-19“. Proprio relativamente al vaccino AstraZeneca è intervenuta anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che chiede di far luce in quanto “AstraZeneca sta distribuendo meno del 10%” delle dosi di vaccino in Ue rispetto a quanto pattuito per il primo trimestre. La von der Leyen, a tal proposito, ha sposato in pieno la linea dell’Italia di non autorizzare l’esportazione perché è giusto che AstraZeneca si riconquisti la fiducia “onorando il contratto“.
Draghi: “Via d’uscita non lontana, ma serve unità sui vaccini”
Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi si è espresso in merito alla gestione dell’epidemia da Coronavirus nel Paese e lo ha fatto nell’ambito della conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere” promossa dalla ministra delle Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Il premier lancia segnali di cauto ottimismo: “Ci troviamo di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria, ma stiamo imboccando la strada giusta. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma, soprattutto, il Governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più“. Sceglie la linea della prudenza, dunque, Draghi, il quale afferma che l’obiettivo primario del suo operato sarà “tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà e favorire la ripresa economica accelerando le riforme“.
Il presidente del Consiglio spende, poi, una parola anche sul discorso dei vaccini, predicando calma e cautela perché “la pandemia non è ancora sconfitta. Si intravede, però, ─ prosegue ─ con l’accelerazione del piano vaccinale, una via d’uscita non lontana. Su questo punto dobbiamo essere tutti uniti“. Nei prossimi giorni la campagna vaccinale vedrà, dunque, un potenziamento e sarà prioritaria la somministrazione ai soggetti più fragili e alle categorie a rischio. “Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli“, dichiara Draghi, il quale ci tiene poi a esprimere parole di apprezzamento nei confronti degli italiani: “Ringrazio, ancora una volta i cittadini per la loro disciplina ─ dice ─ per la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la protezione civile e tanti altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi gli esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al Governo di moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo all’inizio“, conclude il premier.
Tra i temi su cui si è soffermato Mario Draghi c’è stato anche quello della condizione delle donne in Italia, punto focale della conferenza a cui ha partecipato: “Abbiamo moltissimo da fareper portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee“, sottolinea. “Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare“. Una parentesi, infine, sul fenomeno ancora frequente del femminicidio e, in generale, su ogni forma di violenza di genere: “Oggi, per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra formarsi una nuova consapevolezza che trova un’opportunità straordinaria nel programma ‘NextGeneration Eu’ per diventare realtà nell’azione del mio Governo. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza ─ conclude il presidente del Consiglio ─ ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere“.
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