Quattro persone sottoposte a misure cautelari, beni aziendali e quote sociali dell’azienda di vigilanza I pretoriani s.r.l. sequestrate: è il corposo bilancio della vasta operazione eseguita nelle province di Caserta, Napoli, Roma e Massa Carrara che ha visto il gruppo carabinieri di Aversa, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, lavorare in sinergia con i colleghi di altre stazioni sul territorio nazionale. Nel mirino dei militari un intreccio complesso, quello fra società di vigilanza privata e camorra, dal quale continuano a dipanarsi nuovi fronti d’indagine in tutto il Paese.
Destinatari delle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Napoli sono stati Alessandro Barbieri, settantunenne amministratore unico della società I pretoriani, Antonio D’Abbronzo, Carlo Verdone ed Enrico Verso, quest’ultimo già detenuto in carcere per altri reati. Le accuse per i fermati riguardano, a vario titolo, il traffico di influenze illecite, il trasferimento fraudolento di valori e la rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini degli inquirenti, supportate da attività istruttorie e di intercettazioni telefoniche, hanno fatto luce sulle attività illecite degli indagati, rei di aver conferito, nei fatti, il ruolo di socio occulto nella società a un esponente della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, permettendo al gruppo criminale di infiltrarsi nel settore e ottenere il controllo della vigilanza privata armata sul territorio campano.
Nello specifico, i quattro uomini avrebbero dapprima cercato inutilmente di ottenere dalla prefettura di Napoli, con modalità illecite, i titoli autorizzativi per l’esercizio della vigilanza armata per la società Roma Security, per poi aggirare i controlli delle autorità ricorrendo a un fittizio contratto di fitto di ramo d’azienda, tra la società I pretoriani s.r.l. e la stessa Roma Security, il tutto occultando, ovviamente, il ruolo di socio di fatto ricoperto dal malvivente coinvolto nell’operazione. L’intera indagine rappresenta il secondo segmento di un’attività investigativa più ampia che aveva portato gli inquirenti, nel mese di luglio 2019, a eseguire sei misure di custodia cautelare, per i medesimi reati, ai danni della Nsp security Sas di Villaricca, e della Service e security di Giugliano in Campania e della già citata Roma security Srl.
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