Una serie di processi socioeconomici ha determinato nel corso degli ultimi decenni numerose problematiche tali da rendere il litorale domizio teatro di un degrado ambientale e sociale indiscutibile. Un territorio che si estende lungo 73 chilometri di costa sabbiosa con potenzialità che dovrebbero tranquillamente permettergli di rappresentare uno dei fiori all’occhiello non solo della regione, ma anche dell’intero Paese. E invece criminalità organizzata, abusivismo edilizio, indifferenza e immigrazione clandestina sono state le principali cause di un imbarbarimento della zona, con le istituzioni che sembrano ancora lontane dal voler fare seriamente qualcosa per il territorio, o quantomeno la volontà di risollevare un autentico paradiso perduto non appare così ferrea. Ma è bene ricordarsi che mai nulla è perduto e che bisogna sempre battersi se le cause sono giuste.
E in effetti a Castel Volturno, in particolar modo al Villaggio Coppola-Pinetamare, qualcosa sta cambiando, e negli ultimi mesi tali mutamenti si stanno manifestando in maniera sostanziale. Un desiderio forte, una spinta apparentemente improvvisa che ha portato inizialmente alla nascita di una serie di associazioni e comitati intenzionati a battersi per il definitivo rilancio di quello che tra gli anni ’60 e gli anni ’80 ha rappresentato un polo di attrazione turistica capace di rivaleggiare, in termini economici, con la più blasonata Penisola Sorrentina. Recentemente è stato costituito un consorzio al quale hanno aderito residenti e commercianti, circa seimila persone in tutto, le quali hanno a cuore il rilancio del territorio. Esso garantirà vigilanza con videocamere che schermeranno l’intera area 24 ore al giorno, si occuperà dell’illuminazione pubblica, della pulizia delle strade, della cura del manto stradale e tanto altro ancora. Un consorzio che sarà sostenuto dagli stessi residenti i quali hanno deciso liberamente di aumentarsi la quota mensile condominiale per destinare parte di essa al progetto.