Dal rapporto del Ministero dell’Interno dei primi sette mesi del 2023, si evince, che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero di reati commessi in Italia è diminuito complessivamente del 5,46% (da 1.299.350 a 1.228.454). Il numero di omicidi è rimasto stabile (195), ma quelli attribuibili alla criminalità organizzata sono diminuiti del 36,36%, da 22 a 14. Sempre nel periodo gennaio-luglio, le rapine sono aumentate del 3,8% (da 14.979 dello scorso anno a 15.846 quest’anno), mentre i furti sono cresciuti del 2,7% (da 539.920 a 554.975). Nel frattempo, le denunce sono diminuite del 11,2% (da 490.097 a 434.940) e gli arresti del 4,3% (da 90.451 a 86.543).Questi sono i dati principali che emergono dal consueto Dossier sull’attività del Ministero dell’Interno diffuso dal Viminale in occasione delle festività di Ferragosto.

Nello specifico, come riportato dal Viminale i dati riguardo a:
L’ordine Pubblico
Per quanto riguarda l’ordine pubblico, nel periodo gennaio-luglio si sono verificate 6.631 manifestazioni di piazza, il 16,2% in meno rispetto all’anno precedente. Di queste, 1.871 erano di carattere sindacale/occupazionale e 243 presentavano “criticità”. Inoltre, nelle “operazioni ad alto impatto” nelle città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze e Bologna, presso le stazioni ferroviarie, le zone limitrofe, le zone della movida e le piazze di spaccio, sono state controllate 308.763 persone, con 696 arresti e 3.882 denunce. Sono state inoltre espulse 793 persone straniere. Dal primo gennaio 2023 al 31 luglio, i posti di polizia presso gli ospedali sono passati da 126 a 179, ai quali si andranno ad aggiungere altri 11 presidi di prossima apertura: al completamento dell’attività di potenziamento, saranno operativi presso gli ospedali 190 posti di polizia, con un incremento di 64 unità, pari a più del 50%. Sempre nei primi sette mesi di quest’anno, le partite di calcio con la presenza delle forze di polizia sono state 1.349, il 6,5% in più rispetto al gennaio-luglio dell’anno scorso: in 115 casi si sono registrati disordini, in 63 feriti.

Sbarchi dei migranti
Dall’inizio dell’anno al 31 luglio i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 89.158, il 115,18% in più rispetto ai 41.435 dello stesso periodo dell’anno scorso; i minori stranieri non accompagnati sbarcati sono stati 10.285, l’83,50% in più. Con riferimento alla tipologia degli sbarchi, quest’anno il 72,64% dei migranti sono stati soccorsi a seguito di eventi Sar (erano stati il 46,27% nei primi sette mesi di un anno fa) e di questi il 4,24% da navi Ong (il 15,2% l’anno scorso); gli sbarcati non a seguito di eventi Sar sono stati il 27,36% (il 53,73% un anno fa).

La violenza sulle Donne
Nel periodo gennaio-luglio di quest’anno, in Italia sono state uccise 71 donne, il 7,79% in meno rispetto alle 77 dello stesso periodo dell’anno precedente e il 36,4% sul totale degli omicidi volontari. Secondo il Dossier 2023 diffuso oggi dal Viminale, dei 71 omicidi volontari con vittime donne consumati quest’anno, 57 sono riconducibili all’ambito familiare o affettivo (67 tra gennaio e luglio dell’anno scorso) e 35 sono stati commessi dal partner o dall’ex partner (40 un anno fa). Nello stesso arco di tempo, le denunce per stalking sono diminuite del 29,6% (8.607 quest’anno a fronte delle 11.160 del 2022) mentre gli ammonimenti del questore sono stati 2.452, il 30,2% in più, e ben 1.494 (+47%) hanno riguardato casi di violenza domestica); in lieve calo (da 222 a 182) gli allontanamenti.
Lotta alla Mafia
Le operazioni contro la criminalità organizzata sono aumentate del 35,56% (dalle 45 dell’anno scorso alle 61 di quest’anno): 17 i latitanti arrestati (21 un anno fa), tra cui due di massima pericolosità, Matteo Messina Denaro e Pasquale Bonavota. Secondo il Dossier 2023 diffuso oggi dal ministero dell’Interno, complessivamente il numero di beni sequestrati e confiscati è passato da 9.316 a 10.178 (+9,2%) mentre il numero di quelli destinati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati e’ cresciuto del 126,85% (+141,78 i soli immobili). Sempre quest’anno, le operazioni antidroga sono state 11.597, il 6,18% in più rispetto alle 10.922 dello stesso periodo dell’anno passato; in lieve aumento la quantità di sostanze sequestrate (49.070 chili l’anno scorso, 49.117 quest’anno). Dall’ottobre 2022 i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose sono stati 10 mentre per altri 14 è stato prorogato lo scioglimento; 7 gli accessi ispettivi antimafia. Le interdittive antimafia adottate da gennaio a giugno sono state 1.278 (-14,5%).

Crimini d’Odio
L’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ha censito 232 ‘crimini d’odio’ nei primi sette mesi del 2023, il 6,9% in più rispetto all’anno precedente. Le segnalazioni di reati discriminatori, nel dettaglio, riguardano in 73 casi etnia/razza, in 92 la religione, in 24 la disabilità, in 39 l’orientamento sessuale e in 4 l’identità di genere.
Terrorismo
Le espulsioni per motivi di sicurezza sono diminuite, così come gli arresti di estremisti. Nello specifico, sono state 35 le espulsioni per motivi di sicurezza dello Stato a fronte delle 40 dello stesso periodo dell’anno passato; 8 gli estremisti arrestati contro i 19 di un anno fa. Il numero di foreign fighter monitorati dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo è rimasto stabile.
Intimidazioni ai Giornalisti
Le intimidazioni ai giornalisti sono diminuite del 28,12%, dalle 64 dell’anno scorso alle 46 di quest’anno: di queste ultime, 4 hanno una matrice di criminalità organizzata, 21 sono riconducibili all’attività socio politica e 21 ad ‘altro’. In Lombarda il maggior numero di intimidazioni (11) davanti a Lazio (7), Campania (6), Puglia (4) e Sicilia (4). Anche gli atti intimidatori contro gli amministratori locali sono diminuiti, del 14%, passando da 300 a 258: di questi ultimi, 125 restano di origine ignota, 53 hanno come matrice tensioni sociali, 33 motivazioni di carattere privato, 31 tensioni politiche, 16 la criminalità comune e nessuno la criminalità organizzata. La regione con il maggior numero di intimidazioni contro amministratori locali è la Campania (31) davanti a Calabria e Lombardia (29), Piemonte (24), Puglia e Sicilia (23).
