In Italia aumentano ancora i femminicidi. A confermare il trend estremamente preoccupante è l’ultimo report curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale, all’interno del quale vengono riportati tutti i dati e i casi più gravi di violenza di genere consumatisi dall’inizio dell’anno. Quello che abbiamo davanti agli occhi è un quadro desolante, un vero e proprio film dalle tinte dell’orrore, con donne umiliate, vessate, perseguitate, picchiate, abusate, violentate, stuprate e infine uccise da uomini violenti e senza scrupoli, i quali hanno distrutto per sempre le loro esistenze.

Tra il 1° gennaio e il 1° ottobre di quest’anno, in Italia si registrano 256 omicidi, con 90 vittime donne, di cui 75 sono state uccise in contesti familiari o affettivi. In particolare, 47 di queste donne hanno perso la vita per mano del partner o dell’ex partner. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero degli omicidi in generale è aumentato dell’11% (erano 230 nei primi nove mesi del 2022), mentre il numero delle vittime donne ha subito un incremento del 6% (erano 85 un anno fa). Anche per quanto riguarda i delitti perpetrati in contesti familiari o affettivi, si osserva un incremento sia nell’andamento generale degli eventi, che passano da 101 a 115 (+14%) sia delle vittime di genere femminile, che da 74 diventano 75 (+1%). In crescita rispetto allo stesso periodo del 2022, il numero degli omicidi commessi dal partner o dall’ex partner, passati da 49 a 51 (+4%), e il numero delle relative vittime donne, salite da 44 a 47 (+7%). Nel periodo compreso tra il 25 settembre e il 1° ottobre 2023, sono stati commessi 11 omicidi, con 4 donne uccise in ambito familiare o affettivo; di queste, 2 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner.
Questi numeri ci mostrano in maniera inequivocabile quanto sia estremamente radicata, nel nostro Paese, la piaga della violenza maschile sulle donne. Eppure i casi denunciati alle autorità non sono che la punta dell’iceberg di un problema ben più grande, complesso e pericolosamente silenzioso. Secondo l’Istat, infatti, solamente il 18% delle donne vittime di violenza ha trovato la forza e il coraggio di denunciare chi le ha offese, umiliate, vessate, picchiate e violentate. La maggior parte delle vittime, per paura di subire ulteriori violenze, ritorsioni e ripercussioni sulla propria vita personale, familiare e lavorativa, oppure perché si vergogna o ancora per mancanza di consapevolezza, sceglie la strada del silenzio.

Appare fondamentale, dunque, l’azione delle forze dell’ordine, a tal proposito ricordiamo che il 112 è operativo sempre per emergenze e segnalazioni. Inoltre anche tramite l’app della polizia di Stato YouPol (scaricabile qui) è possibile denunciare direttamente i reati di maltrattamento e di violenza domestica. Una chiamata ai numeri di emergenza e ai centri antiviolenza è il primo passo per uscire da questa prigione fatta non solo di mura ma anche di solitudine e silenzi.
Per concludere, è utile ribadire che a sostegno delle donne vittime di violenza sono attivi numerosi canali di aiuto su tutto il territorio nazionale. Tra questi ricordiamo il Telefono rosa contattabile al numero gratuito 1522, disponibile 24 ore su 24 e gestito da operatrici specializzate che accolgono le richieste d’aiuto. L’associazione Dire ha pubblicato un’app per smartphone (scaricabile qui) utilizzabile da tutte coloro che non possono effettuare o ricevere telefonate perché sotto controllo dei propri partner. “Mascherina 1522” è invece l’iniziativa che nasce da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti: dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornirà informazioni utili e si attiverà per fornire aiuto alle vittime di violenza. Anche l’associazione Luca Coscioni, che si occupa della promozione dei diritti civili e sociali delle persone più deboli, ha deciso di scendere in campo mettendo a disposizione il servizio CitBot, un sistema di intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande sui temi della violazione dei diritti della persona, compresi quelli di genere.
