Un grido di dolore si leva dal nostro Paese e rompe il silenzio assordante su un tema sociale e culturale estremamente importante ma del quale se ne parla sempre troppo poco se non in poche esclusive occasioni: è il tema della violenza di genere. In tutta Italia, dall’inizio del 2021, sono oltre un centinaio le vite di donne spezzate, soffocate e distrutte dalla violenza maschile; ciò significa che in media viene uccisa una donna ogni tre giorni. La gran parte di esse sono state ammazzate per mano di uomini violenti, soprattutto mariti, fidanzati, ex compagni i quali, con inaudita violenza, hanno deciso di stroncare per sempre le loro esistenze. All’indomani della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 e celebrata il 25 novembre di ogni anno, emerge un dato che ci impone una seria riflessione: il numero di femminicidi è infatti aumentato dell’11% rispetto allo scorso anno. Gran parte degli omicidi consumatisi contro le donne vengono commessi proprio tra le mura di casa: l’89% di essi avviene in ambito familiare. Nonostante le numerose iniziative lodevoli e necessarie messe in campo in questi anni da associazioni e istituzioni, si tratta di un problema ben lungi dall’essere estirpato.
Secondo quanto evidenziato dal report pubblicato dalla Cgil sulla violenza di genere, in soli undici mesi, in Campania, sono state uccise otto donne, le cui voci sono state soffocate e zittite per sempre da persone a loro molto vicine, mariti, compagni, partner che dicevano di “amarle”, e che invece si sono rivelati essere ben presto i loro stessi carnefici. Per questo motivo è doveroso non dimenticare i nomi e le storie di tutte quelle donne che hanno perso la vita sotto i colpi e la ferocia dei loro assassini. Si tratta di Ornella Pinto, accoltellata mortalmente alla schiena dall’ex marito dal quale era separata da circa un anno: il femminicidio della trentanovenne si consumò nel mese di marzo a Napoli, nell’abitazione della donna in via Arenaccia. Ad aprile è invece toccato a Vincenza Cimitile venire ammazzata: la donna, di cinquantasei anni, venne assassinata dal fratello con un coltello da cucina sulle scale del suo appartamento a Brusciano, in provincia di Napoli. Altrettanto drammatica e raccapricciante è la storia di Ylenia Lombardo, trovata morta carbonizzata nel suo appartamento a San Paolo Bel Sito, nell’Agro nolano, a maggio scorso: la donna venne prima picchiata da un suo conoscente nel corso di una lite, poi, ridotta in fin di vita, fu data alle fiamme dal suo assassino per occultarne il cadavere.