L’Osservatorio sul fenomeno della Violenza sulle donne del Consiglio regionale della Campania crea “Voci di donne”, un progetto nato per combattere la violenza di genere. Sette audio-racconti di storie vere, di donne vittime di violenza domestica narrati da altrettante note attrici quali Cristina Donadio, Marianna Fontana, Pina Turco, Ludovica Nasti, Antonella Morea, Yuliya Mayarchuk e Florence Omorogieva. Le vicende vengono raccolte da “CreaCinema” in un podcast gratuito lanciato su tutte le più famose piattaforme dedicate (Spotify, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Podcast Addict, Podcasher).
L’obiettivo è quello di fornire a ogni donna il coraggio di denunciare eventuali episodi di violenza nei loro confronti attraverso l’ascolto di queste storie che vede coinvolte madri, mogli e figlie le quali, con l’aiuto dei centri antiviolenza, in particolare Casa Fiorinda e altri servizi dell’Area accoglienza della cooperativa Dedalus, sono riuscite a trovare una via d’uscita e a riconquistare la felicità. Ogni racconto verrà accompagnato dalle musiche di Enzo De Rosa.

Il primo racconto è “La storia di Sara: una vita nella paura”, con la voce di Cristina Donadio. La vita di Sara è segnata dalla paura di parlare, di lasciare l’uomo che la maltratta, di morire. È grazie a un centro di accoglienza che la donna riesce a riprendere le redini della sua esistenza con la serenità e la consapevolezza di poter finalmente tornare a respirare. Segue “La storia di Lucia: il coraggio di chiedere aiuto”, interpretata da Marianna Fontana. Un matrimonio riparatore che mostra la vera faccia dell’uomo che Lucia ha accanto: un marito subdolo che considera la moglie una schiava da tenere reclusa. Un’unione segnata da maltrattamenti fisici e psicologici costanti che spingono la giovane donna a chiedere aiuto disperato a casa Karabà. Lì, insieme ai suoi figli, Lucia riscopre finalmente i piccoli piaceri della vita dei quali era stata privata per molto tempo. Ludovica Nasti dà voce alla “La storia di Iolanda: l’infanzia negata”. Iolanda è ancora una bambina, ma il suono della sua voce è già molto forte. Nonostante la sua giovane età, conosce la violenza a causa di un padre rabbioso. Ma è da questa situazione che trova la forza d’imporre la sua volontà contro quell’uomo sbagliato che vorrebbe sottometterla. Il coraggio della piccola Iolanda e la voglia di lottare contro la paura scandiscono le pagine di questo racconto.
Il quarto racconto, affidato alla voce di Antonella Morea, è “La storia di Giovanna: una vita violata”. Giovanna si scontra con le difficoltà della vita fin da piccola: la povertà della famiglia e un’infanzia difficile trascorsa in istituto. Era ancora una bambina quando, a 13 anni, incontra un uomo adulto che la priva della sua adolescenza troppo presto. Una vita di umiliazioni e maltrattamenti fino a quando ha trovato la forza di reagire e ritrovare la felicità. Pina Turco interpreta “La storia di Maria: amore, possessività, droga e violenza”. Maria è una donna indipendente, fa un lavoro che le piace e dal quale ha gratificazione. L’incontro con Gennaro cambia tutto portandola alla perdita di ciò che di più caro ha. Sarà dura per Maria riuscire a liberarsi da quella situazione di violenza psicologica e fisica costante. Ma la rinascita arriverà per lei e i suoi figli, grazie alla protezione di una casa rifugio per donne vittime di violenza.
“La storia di Mary: i diritti negati” con la voce di Yuliya Mayarchuk è il racconto di un matrimonio complicato. Le difficoltà economiche spingono Mary a lasciare la sua terra d’origine per cercare fortuna in Italia. Qui l’incontro con un uomo violento e manipolatore che la porterà a lottare per salvare i suoi figli e anche se stessa in una battaglia all’affermazione delle proprie ragioni in un paese straniero. L’ultimo racconto è “La storia di Fatimah: una vittima di tratta e sfruttamento”, interpretata da Florence Omorogieva. Un viaggio lungo e difficile conduce Fatimah dal suo paese d’origine, la Nigeria, all’Italia in cerca di un lavoro. È qui che la donna si ritrova a dover lottare, per molto tempo, contro una forma di schiavitù che la porterà, con sacrificio, a ottenere la libertà. Nonostante le difficoltà Fatimah non perde mai la sua fede e la voglia di affermarsi come donna nel mondo.
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