Back home, back to my rules, cantava Pino Daniele in uno dei suoi ultimi successi. Come il cantautore napoletano, anche Alberico Vitullo torna finalmente a casa. Dopo un breve periodo di lontananza nella sua Isernia, uno dei principali nomi della pallavolo italiana fa nuovamente ritorno ad Aversa, nelle vesti di direttore sportivo della società Normanna Aversa Academy per il prossimo campionato di serie A3 di pallavolo maschile. Reduce dall’esperienza in serie A2, il dirigente metterà a disposizione della società sportiva la sua grande professionalità e ovviamente i giusti contatti per costruire un roster che sia all’altezza della situazione. Vitullo è stato artefice e protagonista di alcuni dei momenti più belli della pallavolo aversana, conquistando successi che sono rimasti nella storia della città. Ora ci riprova, con grande entusiasmo, per quella che è un’avventura che partirà nelle prossime settimane e che vedrà la Normanna ai nastri di partenza da outsider, con un obbligo ineludiibile: dare filo da torcere a chiunque arrivi ad PalaJacazzi.
La Normanna Aversa Academy raccoglie l’eredità di società storiche della città di Aversa, che a partire dagli anni ’60 hanno contribuito a creare quello che, a buon ragione, può definirsi il mito della pallavolo aversana. Fondata nel 2016 da un gruppo di amici, è sta da sempre caratterizzata da un sogno in comune e un progetto ambizioso: sviluppare un settore giovanile capace di riportare ai massimi livelli nazionali la prima squadra. Fiore all’occhiello della società aversana è stato nel recente passato il progetto Scugnizzeria, il cui obiettivo era avvicinare i giovanissimi alla pallavolo, a titolo completamente gratuito, così che le condizioni economiche non siano una discriminante tale da rappresentare una limitazione alla pratica dello sport. Strumento di educazione per i giovani, Scugnizzeria ha avuto l’obiettivo della crescita personale dei partecipanti, attraverso l’impegno, la determinazione, la fatica e il sacrificio, valori da testimoniare soprattutto alle nuove generazioni per conseguire il risultato di aver contribuito a crescere degli atleti nel senso più elevato del termine.
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