Vittima del più classico scambio di persona, chissà se determinato da mala fede: Giuliano Zullo, 55 anni, finito agli arresti domiciliari lunedì 28 giugno per le violenze ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere dell’aprile 2020, è stato scarcerato dal Giudice per le Indagini Preliminari, Sergio Enea.
L’agente della Penitenziaria, sposato e con tre figli, infatti non era in servizio tra il 5 e il 6 aprile 2020 (che corrispondevano a una domenica e un lunedì), perché era di riposo: essendo impiegato all’ufficio colloqui con i detenuti, presta servizio solo dal martedì al sabato. A dimostrarlo sono stati i legali dell’uomo, convinti fin da subito che i 5-6 detenuti che lo avevano identificato dai video mostrati dalla Procura si fossero sbagliati, scambiandolo per un suo collega. Zullo in realtà è facilmente riconoscibile: ha infatti i capelli rossi e presenta una escrescenza sulla fronte che invece l’agente individuato nei video non ha. Non si esclude che qualcuno possa essersi vendicato di Zullo il quale, lavorando all’ufficio colloqui, è riuscito in varie occasioni a sventare l’introduzione nel carcere di cellulari e di droga, sapientemente celati nei pacchi destinati ai carcerati.
Lo sfogo dell’uomo, destinatario in passato di diversi encomi, non si è fatto attendere. Ha raccontato di essere stato trattato come un delinquente pur essendo del tutto estraneo alla vicenda. Ed ha aggiunto che anche la sua famiglia, compreso il figlio che sta per diventare sacerdote, è sotto choc. Ora è in attesa di conoscere il momento in cui potrà rientrare in servizio.
Seconda scarcerazione in pochi giorni, dunque, dopo quella dell’agente Angelo Bruno, riformato (a causa di una patologia agli arti) nel marzo 2021 dal corpo della Polizia Penitenziaria e per il quale sono venute meno le esigenze cautelari, cioè il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Secondo i sindacati si tratta della dimostrazione che le indagini, ancora in corso, dovranno accertare quali sia le reali responsabilità e a chi vadano concretamente imputate.
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