Il Napoli batte l’Ascoli di Sottil, buona sgambata a Castel di Sangro nel percorso che porterà gli azzurri, tra due settimane, ad esordire in campionato contro il neopromosso Venezia di Paolo Zanetti. In mattinata incontro civile tra una delegazione di ultras e Spalletti, spalleggiato da Insigne e Koulibaly. Chiara la richiesta dei sostenitori partenopei ancora scottati dall’indecoroso match con il Verona che ha impedito l’ingresso in Champions. E un evidente striscione in curva ha testimoniato la pretesa dei napoletani a ricevere rispetto incondizionato.

Spalletti si affida ad un 4-3-3 lasciando intendere possa essere seria alternativa al 4-2-3-1 di “gattusiana” memoria. L’Ascoli può recriminare qualche assenza pesante e si affida agli esperti Dionisi e Botteghin, difensore esterno brasiliano reduce da 6 stagioni con il glorioso Feyenoord!
In campo c’è Fabian Ruiz, pochi allenamenti per lui reduce dall’incolore Europeo ma ci sono anche i freschi vincitori della competizione continentale, Insigne, Meret e Di Lorenzo. Naturalmente pallino del gioco in mano ai partenopei i quali passano dopo 7 minuti. Iniziativa di Politano sulla sua fascia preferita, Matteo mette in mezzo per Osimhen che viene falciato da un’entrata insensata di Eramo, è rigore. Ci pensa Insigne a trasformare spiazzando Leali. Sembra poter dilagare la squadra azzurra che dopo tre minuti colpisce un palo con Zielinski. Il polacco dal limite cerca un colpo da biliardo che sorprende Leali ma si imbatte nel montante basso.

I marchigiani si limitano a difendere ma a metà frazione guadagnano due angoli consecutivi. Ed è proprio sugli sviluppi del secondo corner che nasce l’inaspettato pareggio dell’Ascoli. D’Ignazio dalla sinistra lancia uno spiovente che attraversa l’intera difesa partenopea, sbuca il centrale greco Avlonitis che colpisce di testa. La sfera balla lungo la linea di porta con Meret fuori causa, Botteghin non riesce a ribadire in rete, Bidaoui invece arriva e appoggia comodamente per quello che risulta il più facile dei pareggi. Gli azzurri non sono più pericolosi, qualche buona trama, potenziali sviluppi insidiosi verso la porta bianconera ma troppa leziosità ed il risultato non cambia più.

La ripresa non offre spunti di rilievo anche se lo stakanovista Osimhen di questo pre-campionato si danna per lasciare il segno anche in questa amichevole. All’ora di gioca triplo cambio per Spalletti: Malcuit sostituisce Di Lorenzo, Rrahmani rimpiazza Manolas mentre Elmas prende il posto di uno stanco e poco brillante Ruiz. Ed è il macedone a vivacizzare l’incontro, Eljif ha l’argento vivo addosso e dopo neanche due minuti lascia il segno. Il suo movimento ad attaccare l’area avversaria suggerisce la giocata ad Insigne, imbucata del capitano per Elmas che controlla di destro a seguire e di sinistro batte con un tocco docile il portiere. 2-1! Il risultato non cambierà più.
Diverse sono state le indicazioni che abbiamo cercato di carpire, quella più evidente riguarda certamente le richieste durante i 90′ del tecnico di Certaldo. Questi ha cercato in maniera insistente di inculcare nei suoi uomini una mentalità volta alla fluidità di manovra e alla volontà di offendere, sempre. Il mister infatti è sembrato talvolta indispettito quando la manovra era involuta e compassata sin dagli uomini della difesa anch’essi obiettivi degli strali provenienti dalla panchina.

Per quanto concerne i singoli, non si può non iniziare con il capitano: Lorenzo non si discute, segna e fa l’assist ed è l’uomo chiave di questa squadra e dovrà restarlo fino a fine carriera. Importanti i primi 45′ di Politano e risposta confortante ancora una volta da un ritrovato Lobotka. Quasi dieci chili in meno sul groppone, tanta linearità e disciplina ed attenzione spasmodica a mantenere gli equilibri (non a caso il suo match terminerà con 6 falli fatti). Osimhen dà l’impressione di poter essere un fattore quest’anno mentre occhio ad Elmas: se sarà giunto alla giusta maturazione questo è un calciatore forte.