Agevolazioni e sgravi, ecco le prime misure dei Comuni casertani per contrastare la crisi da Covid-19
Numerose amministrazioni hanno risposto all'appello lanciato da Confcommercio per fronteggiare la difficile situazione economica, con i fatturati che sono crollati del 70%
Sono diversi i Comuni della provincia di Caserta che hanno risposto all’appello lanciato dalla Confcommercio di Terra di lavoro per l’emanazione di provvedimenti che prevedano aiuti e agevolazioni a tutte quelle attività commerciali e categorie professionali duramente colpite dalla crisi economica. L’associazione di categoria sotto la cui sigla si raccolgono gran parte degli esercizi commerciali chiede, infatti, interventi netti e tempestivi da parte delle amministrazioni locali per affrontare le gravi problematiche economiche legate al mondo del commercio.
Tra i primi Comuni casertani a rispondere all’appello c’è stato quello di Santa Maria a Vico. L’amministrazione comunale ha infatti annullato il pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico dovuto dagli operatori della fiera settimanale fino alla fine anno. Sono previsti inoltre sgravi fiscali del 20 per cento sulla tassa dei rifiuti nonché la sospensione delle cartelle esattoriali fino alla data del 30 giugno del prossimo anno. Il Comune di Santa Maria Capua Vetere ha, invece, convalidato la misura di riduzione della Tari per i commercianti per tutto il 2020 e ha sollecitato i proprietari degli immobili commerciali a congelare i canoni di locazione e a non esigere il pagamento dei fitti prima del 2021.
Anche il Comune di Caserta ha convalidato diversi provvedimenti, già adottati durante il primo lockdown, per fronteggiare la crisi economica in città. Gli operatori commerciali, gli artigiani e gli ambulanti della fiera settimanale potranno estendere l’occupazione del suolo pubblico pagando solamente il 50 per cento del canone oltre a poter installare le strutture di supporto all’attività anche nelle piazze e sulle aree delimitate dalle strisce blu. Parrucchieri, barbieri e centri estetici, per evitare assembramenti e regolamentare le file, potranno posizionare sedie davanti ai negozi per l’attesa dei clienti. Misure di sostegno saranno adottate a breve anche a Casagiove, così come fa sapere l’amministrazione locale, mentre ad Arienzo sono previsti contributi a fondo perduto per tutti quegli esercenti che sono stati costretti a chiudere le proprie attività a causa dell’epidemia.
Vincenzo De Matteo, portavoce dei venditori ambulanti per Confcommercio, si è detto soddisfatto per le misure adottate da alcune amministrazioni casertane per sostenere e supportare il variegato mondo del commercio ambulante e ha invitato gli altri Comuni del Casertano a prendere provvedimenti analoghi. Per Lucio Sindaco, presidente di Confcommercio Caserta, la situazione resta comunque critica e segnata da una forte instabilità sociale che compromette non solo il commercio ma numerosi posti di lavoro. In molti settori, infatti, si è verificato un crollo dei guadagni superiore al 70 per cento: solamente nei settori moda e abbigliamento, in Campania, si registrano 35.000 dipendenti in cassa integrazione mentre altri 20.000 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro. Per Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Napoli, c’è il rischio concreto che almeno un terzo delle aziende campane chiudano, e pertanto urge prendere provvedimenti seri e sostanziali prima che le conseguenze della crisi diventino irreversibili, mandando in fumo ampi settori dell’economia.
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