Durante le ispezioni aeree effettuate lungo il litorale domizio dai carabinieri del settimo nucleo elicotteristi di Pontecagnano sono emerse alcune irregolarità nella conformazione geomorfologica del territorio, tra cui la presenza di uno stagno artificiale situato nei pressi di un’azienda bufalina, sul territorio di Grazzanise, in provincia di Caserta. Nel corso dei controlli aerei i militari hanno individuato un pickup che si allontanava furtivamente dall’area. Le segnalazioni sospette sono state pertanto inoltrate ai carabinieri del corpo forestale di Castel Volturno, i quali sono intervenuti per verificare da vicino le irregolarità compiute sul territorio. Durante i controlli, i forestali, coadiuvati dagli ispettori veterinari dell’Asl di Caserta e dai tecnici dell’Istituto zootecnico sperimentale del Mezzogiorno hanno così accertato la realizzazione di un bacino d’acqua artificiale esteso su una superficie di 4.000 metri quadrati utilizzato per svolgere l’attività di caccia abusiva. Sul laghetto, infatti, era presente una piattaforma realizzata in ferro e in legno con tanto di sagome in plastica che riproducevano l’avifauna selvatica, oltre a quattro sedute e una stufa a gas, il tutto realizzato in maniera completamente illecita.
Le ispezioni si sono poi spostate all’interno dell’azienda bufalina adiacente allo stagno artificiale. E anche qui sono emerse alcune irregolarità per quel che riguarda lo smaltimento delle acque reflue: numerosi canali di scolo, infatti, riversavano i liquami prodotti dall’attività zootecnica direttamente negli acquitrini circostanti senza subire alcun trattamento. I forestali hanno poi verificato i documenti dell’azienda scoprendo che da oltre un anno la stessa smaltiva illecitamente tali liquami, presentando altresì un vuoto documentale nella gestione degli effluenti zootecnici. Dopo avere effettuato tutte le verifiche e i controlli del caso, i militari del corpo forestale hanno provveduto al sequestro dell’acquitrino e della relativa piattaforma per la caccia, oltre che dell’intero complesso aziendale bufalino. Il proprietario dell’attività è stato così deferito in stato di libertà per aver compiuto i reati di inquinamento ambientale e di utilizzo degli effluenti dell’allevamento al di fuori dei casi previsti dalla legge. Il titolare è stato inoltre sanzionato per aver compiuto la modifica dello stato dei luoghi e della destinazione d’uso in assenza dei permessi a costruire.