Oltre duecentocinquanta chili di prodotti alimentari non a norma, conservati o smerciati in condizioni tali da risultare pericolosi per la salute dei consumatori. È il bollettino della lunga giornata di sequestri che ha visto coinvolti, in diversi Comuni del napoletano, gli uomini comando provinciale dei carabinieri. Il primo controllo è avvenuto a Caivano: i militari, coadiuvati dai Nas, hanno intercettato l’autista di un furgone nell’atto di trasportare grossi quantitativi di pane privo di qualsiasi indicazione di tracciabilità. Individuato il luogo di provenienza della merce è scattata immediatamente l’ispezione, che ha permesso di constatare come le forme di pane fossero preparate e, successivamente, messe in vendita in locali ben al di sotto degli standard igienici previsti dalla legge e senza alcuna etichetta che ne chiarificasse la provenienza o la filiera produttiva. Ben centoventi chili di prodotti sono stati requisiti, mentre per il titolare dell’attività è scattata una multa di circa millecinquecento euro.
Copione quasi analogo in un panificio del comune di Afragola che, oltre ad esporre alimenti privi di etichettatura, è risultato gestito da due persone assunte senza regolare contratto di lavoro. Il proprietario del negozio è stato sanzionato, anch’egli, per millecinquecento euro e oltre trentuno chili di pane sono stati sequestrati. A Giugliano, invece, i carabinieri della stazione di Qualiano hanno multato e denunciato un sessantasettenne del luogo, il quale aveva creato un vero e proprio panificio abusivo, con tanto di forni a legna e un’impastatrice industriale, all’interno della propria abitazione. Per l’anziano padrone di casa, reo tra le altre cose di emissioni incontrollate di fumi nell’atmosfera e scarichi illegali nella fogna comunale, la somma da pagare sarà di seimila euro.