I carabinieri del nucleo forestale di Pietramelara, nell’ambito dei controlli volti a prevenire e a contrastare lo sversamento di liquami nei corsi d’acqua del Casertano e il deposito illegale di rifiuti, hanno scoperto diverse irregolarità compiute all’interno di un’azienda zootecnica situata nei pressi di via Fraolise ad Alvignano, in provincia di Caserta.
L’azione dei militari della forestale, supportata dai medici veterinari del distretto dell’Asl di Alvignano, ha permesso di mettere in luce una serie di illiceità nella gestione e nello smaltimento dei liquami prodotti dall’azienda in questione. In particolare, la vasca di contenimento nella quale venivano depositati gli scarti generati dall’attività di allevamento dei bovini si presentava, agli occhi degli ispettori, in pessimo stato di manutenzione, con diverse fessure nella parete della cisterna. Tale condizione permetteva ai liquami di riversarsi direttamente all’interno del fosso di guardia situato attorno all’azienda, e di finire di conseguenza assorbito non solo dai terreni circostanti, ma anche nelle acque del limitrofo Rio Tella, corso d’acqua affluente del bacino del Volturno.
I forestali hanno inoltre scoperto, all’interno della stessa area dedita all’allevamento dei capi di bestiame, due lotti di terreno che venivano utilizzati per il deposito non autorizzato di rifiuti speciali di vario tipo. Tra questi, c’erano materiali di natura ferrosa e prodotti di scarto derivanti dall’attività agricola e di allevamento. Inoltre, sempre all’interno della stessa proprietà, è stata rilevata la presenza di un casolare le cui coperture erano composte da presunto cemento-amianto in pessimo stato di conservazione, rappresentando in tal modo un rischio concreto per la salute di coloro che vi lavoravano.
Sia la vasca contenente i liquami che le due aree trasformate in discariche abusive sono state sequestrate dai carabinieri della forestale, i quali hanno provveduto ad apporre i sigilli dell’Autorità giudiziaria. L’imprenditore agricolo, proprietario dell’allevamento di Alvignano, è stato deferito in stato di libertà: dovrà rispondere di fronte ai giudici del reato commesso di gestione illecita di rifiuti di natura speciale. Poche settimane fa a Grazzanise, sempre nel Casertano, i carabinieri hanno invece sequestrato un allevamento di bufale gestito come attività di copertura e di riciclaggio da imprenditori ritenuti vicini al clan dei Casalesi.
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