Nuovi licenziamenti in casa Amazon, dopo i 18.000 annunciati ad inizio anno. La big dell’eCommerce, secondo una lettera inviata dal Ceo Andy Jassy ai dipendenti, starebbe pianificando il taglio di altri 9.000 posti di lavoro, portando così la riduzione della forza lavoro alla cifra monstre di 27mila.
I tagli riguarderanno principalmente il cloud computing di Amazon, le risorse umane, la pubblicità e le attività di live streaming di Twitch.“Abbiamo appena concluso la seconda fase del nostro piano operativo la scorsa settimana, e vi scrivo per condividere che intendiamo eliminare altre 9.000 posizioni nelle prossime settimane. E’ una decisione difficile ma riteniamo che sia nel miglior interesse della società nel lungo termine”, l’annuncio dell’amministratore delegato Andy Jassy ai dipendenti, precisando che i tagli riguarderanno soprattutto Amazon Web Services, le risorse umane e Twitch.

Jassy quindi spiega che – “le nuove riduzioni sono legate all'”incertezza dell’economia in cui ci troviamo e all’incertezza che esiste per il futuro a breve” così come riportato da Adnkronos. All’inizio di marzo il gruppo aveva annunciato la sospensione della costruzione del secondo quartier generale ad Arlington, in Virginia dopo avere chiuso, cancellato o ritardato decine di altri progetti di sviluppo in tutto il paese “Alcuni potrebbero chiedersi perché non abbiamo annunciato queste riduzioni di posti con quelle che abbiamo comunicato un paio di mesi fa”, continua il Ceo Andy Jassy spiegando che “non tutti i team avevano terminato le loro analisi e invece di affrettare queste valutazioni senza la dovuta attenzione abbiamo scelto di prendere le decisioni a tempo debito“.
Si evincono quindi ancora difficoltà per le big della Silicon Valley e di conseguenza un clima di austerity, per sopperire al default seguito alla crescita inarrestabile e al di sopra di ogni aspettativa avvenuta durante la pandemia. Riduzioni quindi, e una maggiore attenzione sui costi che, nel caso di Amazon, confermano e sottolineano la debolezza dei consumatori di fronte a un’inflazione che li costringe sempre più a rinunciare ed a stringere la cinghia.
