Durante un servizio volto al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, disposto dal comando provinciale di Napoli, i carabinieri della tenenza di Melito di Napoli hanno arrestato due ragazzi, C. G., 32 anni di Miano, e N. E., 29 anni, residente del luogo, entrambi già noti alle forze dell’ordine, per spaccio di droga. I militari, durante dei controlli, hanno notato, all’interno del complesso popolare “Parco Monaco”, situato in corso Europa, due persone intente nell’atto di cedere degli involucri in cambio di denaro. I militari sono subito intervenuti, bloccando i clienti e dopo aver accertato l’attività di spaccio, hanno proceduto con la perquisizione dei due giovani: nelle loro tasche sono stati rinvenuti quattro dosi di cocaina, sei di marijuana e 350 euro in contanti ritenuto provento illecito. I due sono quindi stati arrestati e poi tradotti al carcere di Poggioreale. Gli acquirenti, invece, saranno segnalati alla Prefettura come assuntori.
Nell’ambito di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, a inizio agosto i militari della compagnia di Marano di Napoli hanno arrestato tre persone (due al termine di un’indagine e una in flagranza di reato), per detenzione e spaccio di droga nei comuni di Melito e Marano. La tenenza di Melito, in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli Nord, ha infatti proceduto all’arresto due uomini, di 43 e 26 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti nel Parco Monaco di Melito di Napoli. Le indagini, coordinate dalla Procura di Aversa, hanno consentito di appurare che i due, verso la fine dello scorso maggio, avevano coadiuvato nella vendita di droga un pusher locale di 46 anni, già ai domiciliari. Il blitz effettuato dai militari era culminato nell’arresto del quarantaseienne, accusato anche per il reato di evasione, e nella denuncia del quarantatreenne, S.M., dedito ad attività di recupero di denaro. I malviventi erano stati notati mentre cedevano dosi a sei clienti, in seguito segnalati quali assuntori alla Prefettura.
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