Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 7 dicembre, erano all’incirca le 17.30 quando un’auto sfreccia a tutta velocità tra il traffico di Via Gerardo Chiaromonte. Al volante con una mano fissa sul clacson, un uomo, con affianco una donna che stringe un bimbo avvolto in una coperta: suo figlio, 1 mese di vita, cianotico.
L’auto viene notata da una pattuglia di carabinieri della stazione di Barra. Entrambi i militari capiscono cosa devono fare in un batter d’occhio, e si fanno largo con lampeggianti e sirene. Si piazzano davanti alla loro auto e gli fanno segno di seguirli. Aprono la strada, fateci passare – urlano – è la più grave delle emergenze.
In pochi istanti sono nel pronto soccorso di Villa Betania, scortano la madre e il piccolo all’interno e lo affidano ai medici. Davanti ai loro occhi quel piccolo corpicino viene intubato. Le mani dei medici battono forte sul suo petto per un massaggio cardiaco. Il suo cuore ha smesso di battere, è in arresto cardiocircolatorio. Il tempo si ferma, un silenzio irreale piomba nella stanza.
Poi il accade il miracolo, un pianto dirompente: il piccolo angelo è vivo ed è salvo. Per i medici “un minuto in più e sarebbe morto”, per i genitori e i carabinieri una fiaba dell’orrore ma dal lieto fine. Il piccolo ora sta bene, ancora tra le braccia della madre grata di aver incontrato due angeli in uniforme. Questa volta sul volto solo sorrisi e il regalo di Natale più bello già scartato.