Sono in corso grandi manovre all’ombra dell’Arco dell’Annunziata per evitare l’arrivo del commissario prefettizio ad Aversa. C’è tempo fino alla vigilia di Natale per convocare un nuovo consiglio comunale che rimetta in piedi la discussione sull’assestamento di bilancio bocciato nell’ultima assise, ma il rischio che la parola fine compaia sui titoli di coda dell’amministrazione guidata da Alfonso Golia è ancora intatto. Per evitare ciò, i cosiddetti ‘dissidenti’ vogliono “riaprire il dialogo e dimostrare al sindaco che non abbiamo posizioni pregiudiziali, ma senso di responsabilità”, come afferma Eugenia D’Angelo. “Nessun dietrofront – assicura la consigliera comunale – ma un ponte per salvare un’amministrazione che abbiamo contributo a far eleggere. In innumerevoli occasioni abbiamo evidenziato rilievi fortemente critici sugli atti amministrativi: tali rilievi non sono mai stati accolti. È ora di cambiare passo”. Il motivo della contesa rimane sempre lo strumento economico-finanziario. La D’Angelo chiarisce, con meno tecnicismi, le richieste al sindaco. “Non si tratta – spiega – di condividere o non condividere le modalità attraverso cui procedere al recupero, ad esempio, dei canoni idrici. Il problema si pone a monte: a nostro avviso il riaccertamento dei residui attivi, per semplificare i crediti del Comune, non è stato eseguito correttamente o, comunque, non ci sono atti che attestino inequivocabilmente l’entità dei crediti che vanta il nostro Comune. Per tornare ai canoni idrici vorrei precisare, però, che contro le ingiunzioni di pagamento notificate sono stati avviati moltissimi ricorsi. In caso di soccombenza, quindi, non solo non potremmo riscuotere il credito, ma saremmo obbligati anche a sostenere le spese legali”.
Chiarezza negli atti, dunque, è la richiesta per tornare in aula e riaprire un confronto alla luce del sole. Un’apertura al confronto a quanto pare chiesta anche da Gennaro Oliviero, riferimento in consiglio regionale del gruppo dei ‘dissidenti’, così come conferma la stessa D’Angelo. “L’onorevole Oliviero è concentrato a costruire le condizioni politiche per ampliare il consenso elettorale del Pd. In questa ottica, il suo auspicio è che si possa giungere a una composizione della frattura registratasi nella maggioranza, intervenendo sugli atti amministrativi all’origine della crisi e fondando sul senso di responsabilità del sindaco e dei consiglieri”. Per evitare, quindi, la caduta dell’amministrazione, Golia adesso deve decidere se ascoltare le sirene della parte dell’opposizione che fa capo al consigliere regionale Giovanni Zannini o attraversare il ponte che lo divide dai consiglieri di maggioranza, i quali hanno votato contro all’assestamento di bilancio. A difendere, comunque, l’operato del primo cittadino è Stefano Graziano, già consigliere regionale e attuale commissario del Pd in Calabria. “Penso che far cadere un sindaco del tuo stesso partito – esordisce – sia un comportamento sbagliato e incomprensibile. Non so se ci sia la possibilità di ricomporre la frattura, ma vedo che la linea del Pd è quella di sostenere l’amministrazione: chi non lo fa è fuori dal partito. La soluzione, quindi, non la deve trovare Golia, ma chi vota contro sul bilancio senza un motivo credibile”. La possibilità di un eventuale accordo con una parte dell’opposizione, per Graziano “è qualcosa che decidono il sindaco e il segretario cittadino del partito. Non me ne sono occupato e né me ne occuperò. Guardo solo al fatto – aggiunge – che alcuni consiglieri del Pd, insieme ad alcuni della lista ‘La politica che serve’, decidono di votare contro un’amministrazione di centrosinistra. Io condanno questo gesto”.
Rinnova il sostegno al sindaco Golia, l’ex senatore e presidente di “Comunità solidale” Lucio Romano, che lancia un appello per un percorso che porti a un chiarimento. “Riteniamo che l’operato delle amministrazioni vada valutato a scadenza naturale da parte dell’elettorato. Il percorso amministrativo, infatti, è appena iniziato, è ancora lungo e non senza inevitabili complessità. In questo primo anno e mezzo di amministrazione Golia – prosegue la nota – constatiamo che sono stati gettati i semi di un lavoro, sempre orientato al bene comune, che germoglierà appieno nei mesi a venire. Questo è un percorso che richiede costantemente l’impegno di ognuno in un dialogo sempre costruttivo e leale, aperto a ogni contributo chiarificatore con approccio scevro, però, dalle lenti del pregiudizio o da letture di parte”.

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