Sarà il Giudice di pace presso il Tribunale di Napoli Nord a decidere sul contenzioso che vedrà contrapposti Michele Ronza e il Comune di Aversa. Un ricorso presentato dall’ex vicesindaco in merito a un compenso mai saldato per essere stato presidente della commissione sismica dal 2015 fino al momento in cui è entrato a far parte della giunta guidata da Enrico De Cristofaro. L’attuale amministrazione comunale si è opposta a tale richiesta attraverso la delibera numero 370 del 18 dicembre, firmata dall’assessore al contenzioso Mario De Michele, dando mandato agli avvocati dell’Ente di predisporre la strategia difensiva adeguata. In attesa del responso dell’organo giudicante, Ronza chiarisce il perché si sia rivolto al Giudice di pace, mentre De Michele precisa l’intenzione del Comune.
“Sono stato chiamato nel 2015 – esordisce l’ex vicesindaco – dall’allora sindaco Giuseppe Sagliocco a presiedere la commissione sismica. Mi dimisi da questo incarico quando diventai assessore ai lavori pubblici nella successiva amministrazione De Cristofaro. In questo periodo, i componenti di un’altra commissione sismica furono regolarmente pagati, mentre su mia richiesta, per evitare polemiche strumentali, non venne saldato il compenso ai professionisti appartenenti alla commissione da me presieduta, quindi neanche al sottoscritto. Dopo la caduta dell’amministrazione De Cristofaro, naturalmente, ho chiesto di saldare ciò che mi spettava. Ho inviato cinque lettere a mezzo Pec senza avere nessuna risposta. Quindi, ho fatto causa”. Ronza spiega quali sono, secondo lui, i motivi per cui il Comune non lo ha ancora pagato. “Secondo il Comune, la commissione non ha svolto alcuna attività. Quindi i permessi sismici che abbiamo dato sono nulli? Sono 46 le pratiche evase dalla commissione da maggio 2015 fino a luglio 2016, tutte allegate alla richiesta di pagamento. La mia richiesta al Comune è di 3.860 euro, oltre agli interessi. Confido sul fatto che tutto si possa risolvere al più presto e che si ravvedano dell’abbaglio preso”, conclude Ronza.
L’assessore De Michele non mette in dubbio che Ronza debba essere pagato, ma precisa: “L’ingegnere ha chiesto un importo superiore a quello che gli spetterebbe. Insomma, c’è una discrepanza tra quanto dovuto e quanto richiesto, secondo il calcolo del dirigente di settore. Sinceramente, mi sono meravigliato che, una volta dimessosi da presidente della commissione, Ronza non sia stato pagato, così come sono sorpreso del fatto che non ci sia alcuna richiesta preliminare riguardante il pagamento. Non sono a conoscenza, quindi, di Pec inviate e nulla mi è stato riferito in merito”, afferma l’assessore. “Sicuramente – prosegue – Ronza deve essere pagato per l’incarico svolto, su questo non c’è alcun dubbio, ma bisogna quantificare bene il compenso da saldare. Anche se per legge abbiamo dovuto fare opposizione al suo ricorso presso il Giudice di pace, abbiamo dato mandato agli avvocati dell’Ente di contattare il legale di Ronza per cercare di giungere a una soluzione che soddisfi entrambi le parti”, assicura, infine, De Michele.

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