Nel pomeriggio di oggi è terminata l’occupazione dell’aula consiliare da parte degli operatori del mercato ortofrutticolo. La decisione è arrivata dopo una giornata in cui avrebbe dovuto esserci una marcia per le strade cittadine, con annesso sit-in di protesta. Nulla di tutto questo è avvenuto, a conferma che cominciano a scricchiolare le certezze anche dei più intransigenti.
La vicenda sta prendendo la piega di una guerra fra poveri, anzi di una guerra dei poveri contro i “ricchi”. Ma andiamo per ordine. Nella giornata di ieri gli operatori sembravano decisi a non mollare la presa nei confronti del sindaco Alfonso Golia e dell’amministrazione comunale. “Andremo via in manette” dicevano, stanchi di stare a casa, senza lavoro, da oltre 100 giorni.
La minore partecipazione alla protesta, rispetto alla settimana scorsa, già faceva presagire un esito ben diverso. Ieri si era sparsa la voce che la ditta vincitrice dell’appalto avrebbe inviato i documenti giustificativi del costo proposto, necessari per l’aggiudicazione definitiva dei lavori, entro venerdì. Oggi, finalmente, dal Comune è partita la telefonata per sollecitare l’invio dell’incartamento, ma la risposta dell’azienda ha tagliato le gambe, almeno per il momento, alla protesta. I giustificativi non arriveranno prima di lunedì o al massimo martedì prossimo. A questo punto ai mercatali non è rimasto altro da fare che lasciare l’aula. Promettono di tornare più agguerriti, se i documenti non arriveranno entro i tempi annunciati.
Nell’andare via lanciano una domanda, che sembra un’accusa. “Perché dall’area tecnica del Comune non hanno inviato subito la Pec per richiedere alla ditta questi documenti? La Pec è stata inviata solo il giorno 14 gennaio – affermano – così facendo si sono allungati i tempi della risposta”. La loro paura è che, di rinvio, in rinvio, non si voglia riaprire il mercato di viale Europa, chiuso da Asl e dai Nas.