Blitz anticamorra, arrestate 42 persone, operavano nei comuni di Teverola e Carinaro: i nomi dei destinatari della misura
Parallelamente agli arresti, è stato notificato un decreto di sequestro di beni mobili e quote societarie per un valore complessivo di oltre un milione di euro, riconducibili ad alcuni degli arrestati.
Le accuse per gli arrestati sono di estorsioni, riciclaggio, detenzione di armi, traffico e spaccio di droga. Ma anche associazione a delinquere di stampo mafioso. Sono alcuni dei reati contestati a 42 indagati destinatari di una misura cautelare dopo indagini dei carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Tra gli altri reati ipotizzati, anche l’intestazione fittizia di beni e l’autoriciclaggio.
Delle persone fermate stamani, 32 sono stati condotti in carcere, 3 sono finiti ai domiciliari, mentre per altri 7 è scattato il divieto di dimora in Campania. Tra i destinatarii della misura compare anche Aldo Picca, elemento di spicco di un gruppo camorristico operante proprio nella provincia di Caserta. “L’indagato principale – ha spiegato, durante la conferenza stampa, il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri – è il noto pregiudicato Picca, che è stato condannato a 61 anni di reclusione e nel 2023, dopo 19 anni, è uscito dal carcere con i vari sconti di pena. Appena è uscito, ha ricominciato a riorganizzarsi, come emerge dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche e ambientali“.
Le indagini, condotte tra il 2021 e il 2023, si sono focalizzate sui Comuni di Teverola e Carinaro. Grazie a intercettazioni, analisi di tabulati telefonici, pedinamenti e osservazioni sul campo. Il noto pregiudicato Aldo Picca, scarcerato dopo 19 anni, aveva ripreso le attività criminali per riappropriarsi del controllo sulle attività illecite di quei territori. L’obiettivo era riaffermare il suo potere senza piegarsi al controllo dei clan casalesi, tradizionalmente presenti nella zona. L’inchiesta ha evidenziato come gli indagati abbiano continuato a operare per conto del gruppo criminale, ricorrendo a metodi intimidatori per estorcere denaro a imprenditori e commercianti. Il sistema prevedeva anche l’imposizione di servizi di vigilanza privata e di slot-machine in attività commerciali, il tutto gestito da società legate al clan. In alcuni casi, è emerso anche il tentativo di controllare il settore delle onoranze funebri locali.
Le modalità operative del clan si basavano su una strategia di intimidazione che sfruttava la paura e l’omertà diffusa tra gli imprenditori, molti dei quali temevano ritorsioni personali o contro le proprie attività. La pericolosità del gruppo era ulteriormente accentuata dal possesso di armi, utilizzate sia per intimorire che per risolvere conflitti interni al circuito criminale. Il traffico di stupefacenti rappresentava una delle principali fonti di guadagno per l’organizzazione. Cocaina, hashish e marijuana venivano distribuiti in grandi quantità, quasi monopolizzando il mercato nei territori controllati dal clan. Numerosi consumatori si rivolgevano al gruppo per acquistare droga, spesso più volte al giorno. In caso di mancati pagamenti, non era raro che gli acquirenti subissero violenze o si vedessero sottrarre beni personali. Sono stati registrati casi di acquirenti che, non rispettando i pagamenti (che erano consentiti anche attraverso POS portatili) e le scadenze pattuite, venivano poi resi vittime di pestaggi e privazioni di beni personali. Parallelamente agli arresti, è stato notificato un decreto di sequestro di beni mobili e quote societarie per un valore complessivo di oltre un milione di euro, riconducibili ad alcuni degli arrestati.
Ecco i nomi dei 42 destinatari della misura cautelare
Le misure cautelari in carcere
Aldo Picca
Nicola Di Martino
Salvatore De Santis
Raffaele Di Tella
Giovanni Picca
Francesco De Chiara
Antonio Zuppa
Antimo Ceparano
Salvatore Muscariello
Veronika Viatkina
Antonio Zaccariello
Michele Vinciguerra
Raffaele Santoro
Luigi Stellato
Cristian Pio Intelligenza
Antonio Rega
Angelo Rega
Vincenzo Mottola
Enrico Della Gatta
Salvatore Pasqua
Nicola Podda
Giuseppe Sarno
Fabio Della Volpe
Luigi Abategiovanni
Marco Bosco
Fabio Buffardo
Bruno Frascarino
Carmine Sfoco
Armando Sociale
Rossano Spinosa
Omar Schaivone
Giuseppe Lama
I destinatari degli arresti domiciliari
Carmine Di Tella
Tobia Abategiovanni
Natalia Watanabe Gomes
Le persone con il divieto di dimora in Campania
Giuseppe Picca
Raffaele Picca
Cira Picca
Alessio Arbolino
Giuseppe Laudadio
Dario Giovanni Caserta
Lorenzo Griffo
È importante sottolineare che la misura cautelare è stata disposta durante le indagini preliminari e che i destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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