Grazie al decreto Antifrodi, l’Agenzia delle Entrate può mettere in atto una serie di controlli con cui verificare il rispetto delle regole in tema di accesso e sfruttamento dei vantaggi del Bonus e del Superbonus 110%. In applicazione delle disposizioni di cui al decreto Antifrodi (Dl n. 157 del 2021), l’Agenzia delle Entrate – proprio in questi giorni – sta bloccando le cessioni dei bonus casa ritenute a rischio di irregolarità.
Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con decreto del 15 aprile 2022, ha costituito il comitato di monitoraggio del settore edile, introdotto con il decreto del ministro Orlando n. 143 del 25 giugno scorso, con il quale viene definito un sistema di verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nella realizzazione di lavori edili pubblici e privati.
Il comitato, come si legge nella nota stampa del Governo, monitorerà i lavori edili iniziati dal primo novembre 2021 “anche al fine di individuare eventuali interventi integrativi e correttivi sulla base delle evidenze applicative rilevate”. I controlli, quindi, riguarderanno in primis i cantieri e gli interventi in essere a partire dagli ultimi mesi del 2021 (a oggi). Questi non andranno a sostituire ma ad integrare le ispezioni già avviate dall’Agenzia delle Entrate. Qualora sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Amministrazione finanziaria chiederà la restituzione dell’importo erogato maggiorato degli interessi. La decadenza del beneficio si applica solo all’intervento oggetto di irregolarità o di omissione. I fornitori e i soggetti cessionari rispondono solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare
Proprio in questi giorni diversi professionisti, che si sono occupati di cessione, stanno ricevendo le prime lettere dall’Agenzia delle Entrate, chiedono una serie di documenti entro cinque giorni, onde acclarare il rispetto delle norme vigenti.
Nello specifico, alcuni dei documenti richiesti, come rilevato dal quotidiano Il Sole 24 ore, trovano sicuramente spazio:
- il visto di conformità;
- l’asseverazione ‘di efficienza energetica’;
- le fatture relative ai lavori e alle spese pagate per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni, con i relativi pagamenti;
- la Cila, ossia la Comunicazione di inizio lavori asseverata;
- la polizza assicurativa sottoscritta dai tecnici asseveratori.