Con la quarantena di marzo e aprile e le nuove restrizioni della zona rossa in Campania in queste settimane, sono molti i commercianti che hanno sofferto economicamente a causa delle limitazioni imposte per tentare di fermare la diffusione del Coronavirus. Tra questi, a far sentire la propria voce sono anche gli imprenditori del settore orafo casertano e, più in generale, campano, i quali hanno registrato un calo delle vendite sin dal primo lockdown, che sta mettendo in ginocchio l’intera categoria di gioiellieri e orafi. Sarà proprio questo il tema principale della videoconferenza di venerdì, a partire dalle ore 14.30, organizzata da Federpreziosi Confcommercio. “Sarà l’occasione – spiega il direttore nazionale di Federpreziosi, Steven Tranquilli – per condividere idee e proposte volte al rilancio del settore orafo campano ma anche per rafforzare la sua attrattività. Speriamo quindi che all’incontro online possano intervenire in tanti. Associati a Confcommercio e non. Il momento è particolarmente difficile e l’unico modo per superarlo è fare rete. In provincia di Caserta operano 351 aziende al dettaglio, mettere insieme le forze significa avere un’unica grande voce che non potrà non essere ascoltata dalle istituzioni. Il rinvio delle scadenze fiscali e i ristori sono infatti, a nostro avviso, soltanto una panacea. Non risolveranno i problemi della categoria”.
Le sue sono parole dure, riservate soprattutto agli aiuti promessi, troppo deboli per risollevare un intero settore. Lo stesso Tranquilli tocca poi anche il tema dell’e-commerce, notando come restare chiusi significhi affidare una grossa fetta di vendite a siti online, sebbene tale trend fosse già in crescita prima della quarantena: questo dato, però, in precedenza, non aveva spaventato imprenditori e commercianti poiché il settore dell’oreficeria porta con sé una clientela che ha bisogno di toccare “con mano” tutti i prodotti prima di poter acquistare qualsiasi merce. Un’azione, questa, chiaramente impossibile con i negozi chiusi. Il direttore, infine, ricorda il santo patrono degli orafi, Sant’Eligio, il quale viene celebrato ogni primo dicembre, utilizzandolo come spunto di riflessione: “Lo spirito che in tutta Italia unisce gli orafi nella giornata dedicata al santo patrono resta immutato malgrado la crisi. Riti religiosi e riunioni conviviali sono da sempre una tradizione estremamente viva e profondamente sentita alla quale quest’anno forzatamente dovremo, nostro malgrado, rinunciare. Le celebrazioni per la figura simbolo della categoria, l’artigiano orafo divenuto maestro di Zecca alla corte di Francia, apprezzato per la sua onestà e trasparenza, ci vede però, quest’anno più che mai, accomunati da un sentimento di condivisione e di testimonianza dei valori comuni al di là della tradizione formale. Valori reali e valori morali”.

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