La trasmissione Cammina Italia, che andrà in onda domani alle ore 10.30 su Rainews24, consentirà agli spettatori, in compagnia del reporter e giornalista Alfredo Di Giovampaolo, di compiere un viaggio in quelle terre campane che si sono liberate dopo tanti anni di dure lotte dal giogo della camorra e che adesso, passo dopo passo e con grande lavoro e dedizione, stanno ricostruendo il tessuto sociale, economico e culturale di interi territori. La puntata di domani del programma di approfondimento televisivo avrà come tema il “bene della legalità”, incentrato sulle possibilità di riscatto sociale che può offrire la giusta strada lontana da ogni logica di tipo criminale, a dimostrazione che si può vivere con dignità ed è possibile fare impresa anche senza finire nel tritacarne della criminalità organizzata.
Il reportage, ideato e realizzato dalla troupe di giornalisti della Rai, condurrà gli spettatori nella provincia di Caserta, un territorio che per troppi anni è stato violentato dai clan di camorra, che qui hanno speculato sul cemento e sui rifiuti, negando alle persone che abitano in questi territori il diritto a vivere una vita dignitosa. Eppure, tra il sangue versato dai clan e i cumuli di rifiuti tossici che hanno avvelenato le terre dell’Agro aversano e del litorale domizio, esiste ancora una speranza: sono i giovani, le associazioni e le imprese sociali che hanno deciso di rompere per sempre le catene del ricatto morale e civile e hanno deciso di ricomporre il tessuto socio-economico del Casertano all’insegna della legalità e dell’onestà.

Ma le storie del riscatto di queste terre sono anche le storie di chi questi territori li vive. Si tratta di giovani e meno giovani che hanno deciso di rialzare la testa per rompere una volta per tutte con le logiche criminali che, per anni, hanno sancito la povertà e l’abbandono dell’hinterland casertano. A raccontare queste storie ci pensa Alfredo, ragazzo affetto da un disturbo autistico, che attualmente lavora come grafico in uno studio pubblicitario realizzato all’interno di un bene confiscato al clan dei Casalesi, in particolare alla famiglia Schiavone. Poi c’è Gaetano, che ha vissuto una vita difficile ed è finito nei guai perché spacciava droga, eppure è riuscito a ipotecare il passato per vivere una nuova vita, tanto che oggi è socio di una cooperativa agricola operante sul territorio di Sessa Aurunca realizzata anch’essa in un bene confiscato alla camorra. Il reportage prosegue raccontandoci la storia emozionante di Titti, giovane ragazza affetta fin dalla nascita dalla sindrome di Down e che adesso lavora come impiegata in una cioccolateria sociale di Casal di Principe, all’interno di un laboratorio che un tempo apparteneva al famigerato boss Mario Caterino.
Le telecamere di Cammina Italia ci porteranno poi a Cancello ed Arnone, nel cuore di Terra di Lavoro, dove c’è un enorme bene abbandonato che presto sarà affidato a una cooperativa per la sua riqualificazione e riconversione per attività sociali e produttive. E lì, dove mancano anche i più fondamentali servizi sociali, i quali dovrebbero essere garantiti di diritto dalle istituzioni, c’è addirittura chi li crea facendosene carico: è il caso dell’associazione La forza del silenzio, onlus attiva a Casal di Principe che si occupa dell’inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi autistici. I beni all’interno dei quali i clan di camorra svolgevano un tempo i loro sporchi affari oggi, grazie a queste persone, sono diventati luoghi di legalità, di integrazione, di giustizia sociale e di resistenza civica, capaci di offrire beni, servizi e lavoro ai cittadini del Casertano. Sono queste le tante storie quotidiane e troppo spesso “invisibili” che ci mostrano la vittoria dei più deboli contro i più forti, del bene contro il male, di Davide contro Golia.

Alfredo Di Giovampaolo ci fa vedere come fare impresa sociale al Sud, in un territorio così difficile e martoriato come quello della provincia di Caserta, non solo è possibile ma è anche bello e gratificante sotto il profilo umano. Una vera e propria sfida con tanto di vittoria finale che il giornalista Rai racconta percorrendo le strade della resistenza alla camorra. Nonostante in questi territori manchi davvero di tutto, in primis la possibilità per le giovani generazioni di costruirsi un futuro e di ritagliarsi un posto nella società, c’è chi non si arrende alle miserie del presente e lancia un messaggio e una speranza di rinascita concreta e reale.
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